Manovra, ironia Meloni: “Nuovo sciopero Cgil, in quale giorno cadrà?”
Dopo la frase sul “weekend lungo”, è arrivato un altro affondo di Giorgia Meloni contro la Cgil
Manovra, ironia Meloni: “Nuovo sciopero Cgil, in quale giorno cadrà?”
Dopo la frase sul “weekend lungo”, è arrivato un altro affondo di Giorgia Meloni contro la Cgil
Manovra, ironia Meloni: “Nuovo sciopero Cgil, in quale giorno cadrà?”
Dopo la frase sul “weekend lungo”, è arrivato un altro affondo di Giorgia Meloni contro la Cgil
La Cgil ha ufficialmente indetto uno sciopero generale contro la legge di bilancio del governo, fissandolo per il 12 dicembre. L’annuncio è arrivato durante l’assemblea nazionale dei delegati e delle delegate “Democrazia al lavoro”, in corso al Nelson Mandela Forum di Firenze, dove il presidente dell’assemblea generale Fulvio Fammoni ha spiegato le ragioni di una mobilitazione che il sindacato definisce “necessaria” di fronte a una manovra giudicata ingiusta e socialmente sbilanciata.
Presente anche il segretario generale Maurizio Landini, che ha sottolineato come l’obiettivo non sia soltanto contestare la legge di bilancio, ma rimettere al centro “la dignità del lavoro” e il ruolo del sindacato in una fase politica in cui, a suo dire, la voce dei lavoratori viene troppo spesso ignorata.
Ma l’annuncio dello sciopero ha immediatamente acceso la miccia dello scontro politico. Dopo la battuta sul “weekend lungo”, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rilanciato la polemica con un post ironico su X: “Nuovo sciopero generale della Cgil contro il Governo annunciato dal segretario generale Landini. In quale giorno della settimana cadrà il 12 dicembre?”, ha scritto, lasciando intendere che, ancora una volta, la scelta del venerdì non sarebbe casuale.
A ruota è arrivato anche il commento del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha rincarato la dose sui social: “La Cgil annuncia sciopero generale il 12 dicembre. E chissà come mai, proprio di venerdì… Invitiamo Landini, per una volta, a rinunciare al weekend lungo e organizzare lo sciopero in un altro giorno della settimana”.
La reazione di Meloni e Salvini non sorprende: da tempo, il rapporto tra il governo e la Cgil è segnato da tensioni continue, tra divergenze di merito sulle politiche economiche e contrapposizioni ideologiche più profonde. Dietro le battute ironiche dei leader della destra si intravede una strategia precisa: delegittimare la protesta sindacale, presentandola non come un atto di difesa dei diritti, ma come un gesto politico ostile all’esecutivo.
D’altra parte, anche per la Cgil lo sciopero del 12 dicembre non è un appuntamento qualunque. Dopo mesi di confronto difficile con il governo, Landini punta a riportare in piazza un fronte sociale ampio, capace di esprimere un disagio che va oltre il mondo del lavoro dipendente. La mobilitazione, insomma, sarà un test non solo per la forza del sindacato, ma anche per misurare il livello di consenso e di tensione sociale in un Paese dove la frattura tra governo e rappresentanza del lavoro sembra ormai strutturale.
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