Meeting di Rimini 2025, Piantedosi sull’immigrazione: “Il governo ha una visione pragmatica e concreta del concetto di integrazione” – IL VIDEO
“Sono orgoglioso di far parte di un governo che ha dimostrato di avere una visione pragmatica e concreta del concetto di integrazione e che su questo ha investito profondamente”, le parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi

Dopo le dichiarazioni, circa la questione legata a CasaPound, rese in mattinata a seguito dell’incontro con il Presidente della Regione Emilia Romagna, Michele De Pascale, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha preso parte al Meeting di Rimini 2025 nel panel “Dall’accoglienza al lavoro, le nuove frontiere dell’integrazione”.
Piantedosi: “Il governo ha una visione pragmatica e concreta del concetto di integrazione”
“Sono orgoglioso di far parte di un governo che ha dimostrato di avere una visione pragmatica e concreta del concetto di integrazione e che su questo ha investito profondamente – afferma Piantedosi – Accanto al tentativo di contenere gli arrivi irregolari, è stata messa in campo la programmazione su due trienni dell’arrivo di 927mila migranti da inserire nel mercato del lavoro. Nessuno l’aveva mai fatto prima nella storia repubblicana”.
“Non solo – puntualizza il Ministro – abbiamo anche fatto in modo che i posti previsti da questi decreti flussi non fossero preda di organizzazioni criminali, pronti ad usarli strumentalmente e lo abbiamo fatto adottando nuove cautele organizzative e intervenendo anche a livello normativo”.
A seguire il racconto del caso legato a otto minori tunisini non accompagnati arrestati a Ravenna per 34 reati, tra cui furti, rapine e tentato omicidio. “Non basta un permesso di soggiorno o un posto in un centro di accoglienza per integrare le persone” ha dichiarato.
D’altra parte “ergere muri è illusorio e inutile”, in quanto i flussi migratori da sempre hanno interessato l’umanità, invece “Occorre attivare percorsi di integrazione, soprattutto per le giovani generazioni, evitando i flussi irregolari”.
Piantedosi ha inoltre espresso il suo completo disaccordo per la regolarizzazione automatica di chi arriva, in quanto non può essere una “Camel Trophy” che spinge a compiere traversate gestite da trafficanti pericolosi.
“Devono essere i governi a decidere i criteri di ingresso, non i trafficanti”.
di Catia Demonte
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