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Meloni – Von der Leyen: mai così lontane. Italia schierata in Europa con i sovranisti

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Con il non-voto di oggi l’Italia esce di fatto dalla stanza che conta in Europa. I meloniani si schierano con Orbàn e Le Pen prestando il fianco a Salvini. Colpa, secondo loro, dei verdi e di questa loro “fissa ossessiva” per il Green Deal

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Meloni – Von der Leyen: mai così lontane. Italia schierata in Europa con i sovranisti

Con il non-voto di oggi l’Italia esce di fatto dalla stanza che conta in Europa. I meloniani si schierano con Orbàn e Le Pen prestando il fianco a Salvini. Colpa, secondo loro, dei verdi e di questa loro “fissa ossessiva” per il Green Deal

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Meloni – Von der Leyen: mai così lontane. Italia schierata in Europa con i sovranisti

Con il non-voto di oggi l’Italia esce di fatto dalla stanza che conta in Europa. I meloniani si schierano con Orbàn e Le Pen prestando il fianco a Salvini. Colpa, secondo loro, dei verdi e di questa loro “fissa ossessiva” per il Green Deal

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C’eravamo tanto amate. Così sembravano apparire le due quando si facevano ritrarre in pubblico tra strette di mano, sorrisi e pacche incoraggianti sulle spalle come vuole la netiquette. Ora, invece, sarà curioso vederle di nuovo assieme in occasione del prossimo incontro istituzionale: dopo il voto di oggi Giorgia Meloni e Ursula Von der Leyen sono più distanti che mai. 

I parlamentari di Fratelli d’Italia hanno infatti votato esattamente come quelli di Orbàn, Salvini e Le Pen ovvero contro la Von der Leyen. Dunque la presidente della Commissione Europea è stata riconfermata senza i voti di FdI, che come diretta conseguenza vede uscire l’Italia – nemmeno troppo in punta di piedi – dalla stanza che conta dell’Unione Europea. Lo sa bene Antonio Tajani che fino all’ultimo ha provato a metterci una pezza senza riuscirci. Alla fine chi ne esce vincitore è proprio Matteo Salvini che porta avanti la sua politica sovranista e antieuropeista, mettendo così in crisi l’immagine della Meloni e di tutta la destra italiana.  Uno strappo che era nell’aria ma che, di fatto, non è mai stato confermato a piena voce dalla Presidente del Consiglio che ha appena dichiarato: “Non ho ragione di ritenere che la nostra scelta possa in alcun modo compromettere il ruolo che verrà riconosciuto all’Italia nella commissione, siamo paese fondatore, la seconda manifattura, la terza economia, con uno dei governi più solidi ed è sulla base di questo e solo di questo che si definisce il peso italiano”. 

Sta di fatto che per la “tribù” di Giorgia le istanze di socialisti e verdi sono state considerate eccessive e troppo ascoltate dalla Von der Leyen. Questa “ossessione” per il Green Deal proprio non gli va giù.

Ovvio il rapporto tra le due leader non può dirsi del tutto tramontato dall’oggi al domani ma il futuro dell’Italia e il peso che questa avrà in Europa dipenderanno interamente dall’abilità di condurre le trattative che seguiranno.

Nel mentre si cerca di capire cosa sia andato storto in fondo, si rincorrono le voci di inciuci, franchi tiratori e voti promessi: “Noi queste cose non le facciamo” fanno sapere i meloniani. Tuttavia alcune indiscrezioni insistono sul fatto che nel segreto dell’urna una decina di deputati avrebbero votato in favore della Von der Leyen.

Risultato è che da oggi la bandiera dell’Europa soffia un po’ meno forte sull’Italia.

di Ilaria Cuzzolin

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