Niente proclami, please
| Politica
Quanto più in fretta governo e presidente parleranno di soluzioni concrete e credibili per il Paese tanto meglio sarà per tutti.

Niente proclami, please
Quanto più in fretta governo e presidente parleranno di soluzioni concrete e credibili per il Paese tanto meglio sarà per tutti.
| Politica
Niente proclami, please
Quanto più in fretta governo e presidente parleranno di soluzioni concrete e credibili per il Paese tanto meglio sarà per tutti.
| Politica
Il “caso“ rientrerà oggi, con l’incontro fra il presidente del Consiglio in pectore Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Significativamente favorito dai mediatori di sempre Letta e Confalonieri (più il figlio Piersilvio) e fissato nella sede romana di Fratelli d’Italia, chiuderà la lunga tradizione dei vertici nelle diverse residenze del cavaliere.
Un segnale inequivocabile che una stagione è tramontata e che il leader di Forza Italia, in un modo o nell’altro, dovrà farsene una ragione.
L’accordo stesso sarà assicurato, nessuno scandalo, da una lista di nomi per i ministeri proposti dal Cavaliere, considerati “accettabili“ dal capo e dai suoi più stretti collaboratori, a cominciare da Guido Crosetto. Nulla che non sia accaduto innumerevoli volte nella nascita di qualsiasi governo di coalizione, ma pur sempre la presa d’atto berlusconiana di un ruolo subalterno che lo ha portato a perdere le staffe la settimana scorsa.
Com’è normale che sia, il centrodestra saluterà il ritrovato accordo con peana e frasi di giubilo, ma in realtà – come già abbondantemente scritto – quanto accaduto resta un poderoso “avviso ai naviganti“ per Giorgia Meloni, il suo nascente esecutivo e una coalizione che si conferma una costruzione non di rado artificiale su alcuni dei punti più caldi in agenda. La fine rapida dello stucchevole braccio di ferro Silvio-Giorgia è comunque una buona notizia, non per perdere tempo a esultare (per cosa?), ma per far presto e mettersi a lavorare.
Il primo, durissimo banco di prova sarà costituito dalla micidiale accoppiata legge di stabilità-emergenza energetica. Quanto più in fretta governo e presidente ricorderanno al Paese la strada strettissima in cui si troveranno a operare – parlando di soluzioni concrete e credibili e chiedendo inevitabili sacrifici nei consumi – tanto meglio sarà per tutti.
I soldi ci sono, ma le risorse sono fortemente limitate rispetto al fabbisogno: indirizzarle nel modo più corretto, per favorire le famiglie maggiormente in difficoltà e salvare le aziende – talvolta intere filiere – a rischio Ko dovrà essere la bussola. Possibilmente senza raccontare favole e resistendo a chi nella maggioranza chiederà immediatamente nuovo debito e fuochi d’artificio.
Richieste che arriveranno, ne siamo pressoché certi: la capacità di aiutare senza disastrare sarà una prova formidabile per Giorgia Meloni.
Di Fulvio Giuliani
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche

Dazi, grande attesa (e timore) per la scadenza del 9 luglio. Trump: “Lunedì in arrivo 12 lettere”. Ma il tycoon non specifica a quali Paesi
06 Luglio 2025
C’è grande attesa – e c’è anche forte timore – in vista del 9 luglio, data che segna la scadenza d…

IusDeChe. L’Italia, gli immigrati e la cittadinanza
05 Luglio 2025
A parte il suggestivo festival del latinorum, quello sulle regole della cittadinanza è un girare a…

Gli Stati Uniti che si ritraggono dal loro ruolo
04 Luglio 2025
Gli Stati Uniti si sono ritratti dal loro ruolo e noi europei non possiamo scansarne le conseguenz…

Caso Carlo Legrottaglie: poliziotti indagati, il Ministero dell’Interno anticipa i soldi per coprire le spese legali
03 Luglio 2025
Caso Carlo Legrottaglie: a seguito di una delle novità introdotte dal decreto sicurezza voluto dal…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.