Pnrr non l’è tutto da rifare, ma da lavorare
| Politica
Pnrr : i ritardi sono oggettivi ma riscriverlo non è un tabù. Mattarella invita tutti ‘a mettersi alla stanga’, serve fare team nell’interesse del Paese
Pnrr non l’è tutto da rifare, ma da lavorare
Pnrr : i ritardi sono oggettivi ma riscriverlo non è un tabù. Mattarella invita tutti ‘a mettersi alla stanga’, serve fare team nell’interesse del Paese
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Pnrr non l’è tutto da rifare, ma da lavorare
Pnrr : i ritardi sono oggettivi ma riscriverlo non è un tabù. Mattarella invita tutti ‘a mettersi alla stanga’, serve fare team nell’interesse del Paese
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Riscrivere il Pnrr non è un tabù. Anche in parte. Non c’è alcuno scandalo nella decisione assunta dal governo, al termine delle complesse trattative con la Commissione europea sulla terza e la quarta rata. Come hanno capito tutti coloro che non hanno interessi a ricavare dividendi polemici dalla questione Pnrr, i ritardi sono oggettivi. Gli errori, quando commessi, imputabili esclusivamente al nostro Paese. Come nel caso emblematico dei posti negli studentati universitari, nel quale oggettivamente non abbiamo fatto una bella figura. Le indicazioni generiche dei vari punti a cui metter mano nel Piano di ricostruzione e resilienza sono state fornite dal governo due giorni or sono, ma per loro natura non consentono un’analisi puntuale dei punti di forza ed eventuale debolezza.
Per essere più precisi, se si vuole esprimere un giudizio secco (positivo o negativo che sia) lo si può fare, ma è un po’ come affidarsi all’Oracolo di Delfi o agli oscuri presagi. Siamo in presenza di linee guida che, in quanto tali, necessiteranno di un complesso lavoro di messa a terra, che è poi quanto invocato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel momento in cui ha invitato tutti ‘a mettersi alla stanga’. Nell’interesse del Paese, non di questa o quella parte politica. Ecco, ‘mettersi alla stanga’ significa senza dubbio lavorare con impegno e dedizione, ma anche saper fare team, individuare i supremi interessi da mettere sempre e comunque davanti a tutto. Belle frasi – le abbiamo usate noi per primi chissà quante volte – che necessitano però di trovare un riscontro nella pratica quotidiana. Per far questo, pensando alle tante variazioni che ci attendono nei mesi a venire nel Pnrr, sarà assolutamente necessario coinvolgere tutte le parti interessate, per evitare che un sindaco o un’amministrazione si sentano abbandonati a metà del guado, dopo aver avviato lavori e interventi previsti esclusivamente con i fondi europei garantiti
dal Next Generation Eu.
Se c’è un fronte su cui non ci saremmo mai dovuti dividere è proprio questo e invece siamo riusciti a farlo ancora una volta, seguendo le più deteriori tradizioni italiane. Il passato è il passato, quello che dovrebbe premerci ora è imparare finalmente la lezione.
Mettere da parte appartenenze, convinzioni e ancor di più ideologie, lavorando fra istituzioni e amministrazioni con la sola urgenza del risultato. Non del colore o, peggio ancora, delle piccole rivincite politiche. I campanelli d’allarme sono suonati tutti, le belle parole le abbiamo spese in abbondanza, dalla stampa alle massime cariche dello Stato. Mentre ci rimpallavamo reciproche accuse, è finito pure il tempo.
Di Fulvio Giuliani
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