Il partito leghista prende le distanze dal caso di Jona Mullaraj, 36 anni di origine albanese che gestiva un traffico di hashish tra Monza e Milano.
Grande sostenitrice della Lega, vicina alle posizioni no-vax e anche ‘signora della droga’. È l’identikit di Jona Mullaraj, 36 anni, di origine albanese e residente a Saronno, un lavoro ‘ufficiale’ nell’edilizia, ma che secondo le indagini dei carabinieri avrebbe gestito un giro di spaccio di hashish tra Monza e l’hinterland di Milano. Come sempre ad accertare le sue responsabilità sarà la giustizia. Gli inquirenti parlano di elementi «inequivocabili» a suo carico. A tradirla sarebbe stato un complice che aveva il compito di custodire 450 chili di stupefacenti. Droga che era nascosta in un box di cui proprio la Mullaraj aveva le chiavi, sebbene il contratto fosse intestato a un prestanome. Naturalmente sui social è partito il consueto tam tam, visto che la 36enne era solita pubblicare scatti con esponenti del Carroccio: facile e scontata l’ironia per la sua foto con Salvini e i commenti «Scusi, lei spaccia?». Ma intanto dal partito hanno già preso le distanze. L’ex sindaco leghista di Saronno, città dove la donna vive, ha precisato che è «una sostenitrice, non una militante». Anche perché nel partito hanno già avuto parecchi guai con vicende simili, vedi il caso Morisi che si è però concluso con una richiesta di archiviazione. In attesa di capire se in questo caso vi siano responsabilità penali, di certo non può sfuggire la distanza fra le battaglie politiche e la condotta personale della signora, senza contare che se un vaccino salva la vita qualche chilo di droga aiuta a perderla.
di Gaia Bottoni
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Tag: politica
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