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Toh, il prezzo del gas scende

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La notizia del terzo taglio consecutivo delle bollette dovrebbe spingere tutti ad avere più lucidità nel valutare le conseguenze dell’assurda guerra voluta da Putin

Toh, il prezzo del gas scende

La notizia del terzo taglio consecutivo delle bollette dovrebbe spingere tutti ad avere più lucidità nel valutare le conseguenze dell’assurda guerra voluta da Putin
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Toh, il prezzo del gas scende

La notizia del terzo taglio consecutivo delle bollette dovrebbe spingere tutti ad avere più lucidità nel valutare le conseguenze dell’assurda guerra voluta da Putin
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L’inverno è stato anche “troppo” mite, il che obbliga a riflettere su quello che sta accadendo al clima del pianeta. Il freddo relativo, intanto, è risultato un aiuto indiscutibile in questa difficile stagione segnata dall’aggressione russa all’Ucraina. Eppure, non tutto si può spiegare con il clima “favorevole”. La notizia del terzo taglio consecutivo delle bollette arrivata ieri, con un’altra tornata di consistenti risparmi per famiglie e imprese, non è solo intuitivamente una buona cosa. Dovrebbe anche spingere tutti a un po’ di prudenza e lucidità in più, nel valutare le conseguenze dell’assurda guerra voluta da Vladimir Putin. Per mesi siamo stati sommersi da previsioni catastrofiche sull’economia europea, che si sarebbe suicidata con le sanzioni alla Russia e in particolar modo con la drastica e repentina decisione di staccarsi dalla dipendenza energetica da Mosca. L’allarme era continuamente rilanciato da quel grumo di interessi filorussi e soprattutto antioccidentali, che ha dato particolare spettacolo di sé in Italia. Non è successo niente di quello che era stato paventato. La terribile fiammata dei prezzi si è esaurita tutto sommato rapidamente – considerate le circostanze – estinta non da eventi casuali e interventi divini, ma della prontezza dimostrata dai Paesi europei nel trovare soluzioni alternative. Italia in primis. Si poteva fare di più e meglio, come sempre nella vita. Basti pensare al caso del rigassificatore di Piombino, rallentato dalle solite, strumentali e miopi posizioni politiche. Comunque sia, nel giro di mesi saremo completamente indipendenti dalla Russia. Un processo difficile, ma anche un successo clamoroso per tutta l’Unione europea, a cominciare dai Paesi più dipendenti dal gas di Mosca, Germania e Italia. I putinisti non sono spariti, per carità, stanno solo cercando nuove sponde per il loro gioco di sempre, ma nel frattempo quest’arma dialettica è andata. Teniamolo a mente per il prossimo giro di polemiche antioccidentali e di previsioni sul declino delle democrazie davanti al glorioso futuro delle dittature. Di Fulvio Giuliani

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