Avviso per il gruppo di romantici che credevano di non dovere più sprecare inchiostro e parole per raccontare l’aberrazione dello strumento chiamato Reddito di cittadinanza e della assoluta impossibilità che l’utilizzo di indomiti navigatori potesse suscitare un qualche impatto positivo nel settore delle cosiddette politiche attive del lavoro: a costo di deludervi, avete gravemente sottovalutato la politica e le sue necessità.
Si è infatti scoperto che una coppia, assolutamente bipartisan, di relatori della proposta di correttivi al decreto al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha saputo trovare il modo per allungare di ulteriori sei mesi la lenta agonia dei Navigator. Alla scadenza a fine anno dei loro contratti con l’Anpal, questi 2.850 ‘professionisti dell’orientamento’ – presentati a suo tempo quali necessari elementi-chiave del processo di collocamento al lavoro di gran parte dei titolari del Reddito di cittadinanza – potranno essere assunti a temine dalle singole Regioni. Tradotto: prima li pagavamo con le nostre tasse nazionali, ora li pagheremo con le tasse versate a livello regionale.
Al gruppo degli ormai ex romantici farei anche notare come negli stessi correttivi al decreto ci sia poi la traduzione in norma dell’accordo raggiunto la scorsa settimana fra il governo e i sindaci per le assunzioni extra di tecnici a tempo determinato necessari all’attuazione dei progetti Pnrr. Tutto lascia presagire che li ritroveremo poi in questo nuovo ruolo pagati dalle tasse comunali.
di Peter Durante
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