Stop definitivo UE per veicoli a benzina e diesel dal 2035
Il Parlamento UE ha approvato lo stop definitivo alla vendita di veicoli di nuova immatricolazione a motore termico (benzina o diesel) dal 2035. Il governo non ci sta
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Il Parlamento UE ha approvato lo stop definitivo alla vendita di veicoli di nuova immatricolazione a motore termico (benzina o diesel) dal 2035. Il governo non ci sta
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Il Parlamento UE ha approvato lo stop definitivo alla vendita di veicoli di nuova immatricolazione a motore termico (benzina o diesel) dal 2035. Il governo non ci sta
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Il Parlamento UE ha approvato lo stop definitivo alla vendita di veicoli di nuova immatricolazione a motore termico (benzina o diesel) dal 2035. Il governo non ci sta
Era il 27 ottobre scorso quando il Parlamento e il Consiglio europeo raggiungevano un accordo per fissare al 2035 lo stop alla vendita di auto di nuova immatricolazione con motore termico, quindi alimentate a benzina o diesel.
Oggi è arrivato il via definitivo dell’Eurocamera con 340 voti favorevoli, 279 contrari e 21 astenuti. Una decisione mal sopportata a palazzo Chigi che passerà anche da obiettivi intermedi di riduzione dell’inquinamento fissati al -55% per le auto e -50% per i veicoli commerciali leggeri nel 2030.
“Condivido le preoccupazioni degli operatori del settore”, ha detto Meloni commentando le recenti dichiarazioni del presidente di ACEA (European Automobile Manufacturers’ Association), Luca De Meo: “Lo stop dal 2035 mette in grave difficoltà l’industria europea dell’automotive, che si confronta in un mercato globale dove non ci sono regole così stringenti nel breve-medio termine”.
“Il cammino verso una sostenibilità ambientale maggiore dev’essere graduale e non mettere in difficoltà le imprese italiane ed europee. Imporre una scadenza così ravvicinata per una trasformazione epocale rischia di avere conseguenze pesantissime dal punto di vista occupazionale e produttivo”, così fa eco alla parole di De Meo Giorgia Meloni che aggiunge: “vi è una dubbia efficacia dal punto di vista ambientale, visto l’impatto elevato della produzione di auto elettriche e la sempre maggior efficienza di quelle a combustione”.
Più caustico il Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Matteo Salvini: “Decisione folle e sconcertante, contro le industrie e i lavoratori italiani ed europei, a tutto vantaggio delle imprese e degli interessi cinesi. Ideologia, ignoranza o malafede?”.
Entro dicembre 2026 l’esecutivo Ue controllerà il divario tra i valori limite di emissione e i dati reali sul consumo di carburante ed energia. Sarà una verifica importante per valutare la praticità e la bontà delle scelte fatte.
Di Giovanni Palmisano
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