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Terremoto, sconcerto, indignazione e poi…

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Quando sapremo qualcosa di definitivo? Quando potrà essere messo un punto sulla realtà di ogni singolo fatto contestato? Fra anni

Toti

Terremoto, sconcerto, indignazione e poi…

Quando sapremo qualcosa di definitivo? Quando potrà essere messo un punto sulla realtà di ogni singolo fatto contestato? Fra anni

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Terremoto, sconcerto, indignazione e poi…

Quando sapremo qualcosa di definitivo? Quando potrà essere messo un punto sulla realtà di ogni singolo fatto contestato? Fra anni

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Siamo tutti comprensibilmente turbati, molti sono già allo stadio della profonda indignazione e, talvolta, della rabbia cieca nei confronti di questi politici immaginati perennemente impegnati a rubare o – quando proprio va bene – a farsi gli affari propri e dei propri partiti. 

Nessuno nega le pessime sensazioni arrivate da diverse Regioni italiane negli ultimi mesi e culminate nelle notizie “bomba“ di ieri. Non entreremo nei mille, inevitabili sospetti. Nella consueta sarabanda di accuse, controaccuse e ripicche tipiche di queste notizie (e di queste indagini) ormai da trent’anni a questa parte. 
Ci limitiamo ad una sconfortata consapevolezza: mentre è assolutamente certo il “terremoto politico“, lo sconcerto, il gigantesco danno amministrativo, d’immagine, nonché alla vita di ciascuna delle persone coinvolte, sui tempi dell’accertamento della verità su accuse di questa gravità in un’aula di tribunale resiste la più fitta delle nebbie. 

Quando sapremo qualcosa di definitivo? Quando potrà essere messo un punto sulla realtà di ogni singolo fatto contestato e, sopra ogni altra cosa, sull’onorabilità e affidabilità degli amministratori pubblici coinvolti? Mettiamoci comodi, ne riparleremo fra qualche anno a realtà politica abbondantemente superata e spesso dimenticata

Chi non si fa venire più di qualche dubbio sugli enormi rischi connessi a una macchina del genere e che più di una volta ha triturato vite, carriere e amministrazioni senza che si arrivasse a una condanna – una macchina sempre uguale a se stessa – non ha realmente a cuore l’accertamento della verità e il bene della cosa pubblica. 

Sentiamo già chi ci accuserà di “difendere questo o quello”, soprattutto i politici – il politico, suvvia – più famosi e importanti coinvolti. Nessuno difende nessuno, per quello ci sono gli avvocati. Ricordiamo che i presunti andazzi, i processi mediatici e popolari e talvolta (non ci riferiamo a nessun caso in particolare) le vendette da consumare non hanno nulla a che vedere con la verità e con la moralizzazione della cosa pubblica. Intanto ci mettiamo comodi e aspettiamo.

di Fulvio Giuliani

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