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regione Calabria commissariata

Un’ulteriore settimana persa nel nulla

La Regione Calabria è commissariata da ormai 11 anni: dovrebbe essere questo un motivo per sbrigarsi a risolvere questo “pantano calabro” anziché prendersela comoda.
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Un’ulteriore settimana persa nel nulla

La Regione Calabria è commissariata da ormai 11 anni: dovrebbe essere questo un motivo per sbrigarsi a risolvere questo “pantano calabro” anziché prendersela comoda.
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Un’ulteriore settimana persa nel nulla

La Regione Calabria è commissariata da ormai 11 anni: dovrebbe essere questo un motivo per sbrigarsi a risolvere questo “pantano calabro” anziché prendersela comoda.
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La Regione Calabria è commissariata da ormai 11 anni: dovrebbe essere questo un motivo per sbrigarsi a risolvere questo “pantano calabro” anziché prendersela comoda.
Un’altra settimana passa. Non è che non sia successo nulla, è che non è successo quel che sarebbe dovuto, ovvero che una nomina effettuata dal Consiglio dei ministri lo scorso 4 novembre, relativa a un sub commissario per la sanità calabrese, produca l’arrivo di tale persona al suo posto. Vero che il commissariamento dura da 11 anni, ma sembrerebbe un buon motivo per sbrigarsi, non per prendersela comoda. Come avevamo illustrato quando sollevammo il caso, era stata l’Arma dei Carabinieri, cui il sub commissario appartiene, a formulare delle domande su come tale passaggio si sarebbe dovuto fare. Poi il nulla. Il 2 febbraio, questa è la novità, il Ragioniere generale dello Stato in persona risponde all’Arma, portando a conoscenza i Ministeri della Difesa e della Sanità, unitamente allo Stato maggiore. La risposta è molto formale ma, in buona sostanza, il contenuto è chiaro: si faccia come si è già fatto altre volte. Peraltro uno dei precedenti da replicare riguarda il medesimo colonnello, all’epoca di un suo incarico come commissario a Salerno (coronato da successo). Della serie: perché chiedete di sapere come fare quello che già avevate fatto? E un’altra settimana se ne va. Qualche politico locale si è svegliato, fa domande e formula ipotesi. L’idea è che dietro ci sia qualche cosa di oscuro. Tutto sommato sarebbe l’ipotesi migliore, la più confortante, perché l’alternativa – che supponiamo reale – è che dietro ci siano scaricabarile e sottovalutazione del guasto istituzionale.   La redazione  

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