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Via libera definitivo alla Legge di Bilancio, il Senato approva con 108 ‘sì’

Il Senato ha approvato la Legge di Bilancio. La manovra incassa la fiducia con 108 voti a favore, dopo il via libera della Camera lo scorso 20 dicembre

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Via libera definitivo alla Legge di Bilancio, il Senato approva con 108 ‘sì’

Il Senato ha approvato la Legge di Bilancio. La manovra incassa la fiducia con 108 voti a favore, dopo il via libera della Camera lo scorso 20 dicembre

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Via libera definitivo alla Legge di Bilancio, il Senato approva con 108 ‘sì’

Il Senato ha approvato la Legge di Bilancio. La manovra incassa la fiducia con 108 voti a favore, dopo il via libera della Camera lo scorso 20 dicembre

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Il Senato ha approvato la Legge di Bilancio. La manovra incassa la fiducia con 108 voti a favore, dopo il via libera della Camera lo scorso 20 dicembre

Il Senato ha approvato la Legge di Bilancio. La manovra incassa la fiducia con 108 voti a favore, dopo il via libera della Camera lo scorso 20 dicembre. Il valore complessivo si aggira sui 30 miliardi di euro, la maggioranza dei quali saranno utilizzati per finanziare i sostegni alle famiglie e ai redditi medio-bassi.

Confermati, a livello strutturale, il taglio del cuneo fiscale, le tre aliquote Irpef e il “bonus bebè”. Previsti anche nuovi benefici contributivi per le mamme che decidono di continuare a lavorare. Svolta per le pensioni: a 64 anni di età, con 25 di contributi e una previdenza complementare, si potrà lasciare il lavoro.

Tra le novità arriva l’Ires premiale per le imprese. La tassazione sarà ridotta dal 24% al 20% per tutte quelle aziende che metteranno da parte, come riserva, l’80% degli utili guadagnati nel 2024. E che, di quel tesoretto, investiranno il 30% in beni 4.0 e 5.0. Sempre per lo stesso scopo dovranno destinare almeno il 24% degli utili accantonati nel 2023.

Rispetto al testo approvato alla Camera ci sono alcune differenze. Ad esempio la tassazione sulle criptovalute non crescerà in maniera eccessiva, attestandosi al 33% solo dal 2026. Anche la tanto discussa “webtax” viene ridimensionata: si applicherà, come previsto in origine, solo alle aziende che fatturano in Italia almeno 750 milioni di euro l’anno.

Nella pubblica amministrazione salta il blocco del turnover: camere di commercio ed Enti locali potranno tornare ad assumere già dal 2025.

Molti fondi andranno alle infrastrutture. Un miliardo di euro alla Tav Torino-Lione, il finanziamento degli ultimi lavori sulla Statale 106 tra Sibari e Catanzaro, e nuove risorse per il ponte sullo Stretto di Messina. In questo caso arrivano 3,8 miliardi di euro aggiuntivi, portando il costo complessivo dell’opera a 12 miliardi. Infine i romani possono tirare un sospiro di sollievo: confermati i fondi per i lavori della Metro C.

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