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Von der Leyen eletta presidente della Commissione europea per un secondo mandato

Con 401 voti favorevoli, Ursula Von der Leyen è stata eletta per un secondo mandato. FdI ha votato contro: “Questo non pregiudicherà il nostro rapporto di lavoro istituzionale”

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Von der Leyen eletta presidente della Commissione europea per un secondo mandato

Con 401 voti favorevoli, Ursula Von der Leyen è stata eletta per un secondo mandato. FdI ha votato contro: “Questo non pregiudicherà il nostro rapporto di lavoro istituzionale”

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Von der Leyen eletta presidente della Commissione europea per un secondo mandato

Con 401 voti favorevoli, Ursula Von der Leyen è stata eletta per un secondo mandato. FdI ha votato contro: “Questo non pregiudicherà il nostro rapporto di lavoro istituzionale”

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Con 401 voti favorevoli, Ursula Von der Leyen è stata eletta per un secondo mandato. FdI ha votato contro: “Questo non pregiudicherà il nostro rapporto di lavoro istituzionale”

Con 401 voti a favore, 284 contrari e 15 astenuti, Ursula Von der Leyen è stata eletta per la seconda volta presidente della Commissione Europea. Il voto al Parlamento europeo a Strasburgo si è tenuto poche ore fa: 707 in tutto gli europarlamentari che hanno votato. 360 i voti necessari per ottenere la maggioranza. Fratelli d’Italia ha dichiarato di non aver votato a favore, a causa delle ultime vicende che hanno coinvolto Von der Leyen: “Le scelte fatte in questi giorni, la piattaforma politica, la ricerca di un consenso a sinistra fino ai Verdi hanno reso impossibile il nostro sostegno a riconferma della presidente Ursula von der Leyen“, ha detto il capodelegazione di Fdi all’Eurocamera Carlo Fidanza sottolineando che con la rielezione “non viene dato seguito al forte messaggio di cambiamento uscito dalle urne del 9 giugno”. “Questo non pregiudica il nostro rapporto di lavoro istituzionale che siamo certi possa portare alla definizione di un ruolo adeguato in seno alla prossima commissione che l’Italia merita”, ha aggiunto. 

“Altri 5 anni. Non so come esprimere quanto sono grata per la fiducia di tutti gli eurodeputati che hanno votato per me“, ha scritto Ursula von der Leyen su X dopo aver ottenuto il bis alla guida della Commissione europea.

All’inizio del suo discorso di candidatura alla presidenza della Commissione alla Plenaria dell’Eurocamera a Strasburgo, Ursula Von der Leyen ha voluto citare l’ex presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, al quale gli eurodeputati hanno dedicato un lungo applauso. Nella sua orazione, durata quasi dieci minuti, Von der Leyen ha illustrato le linee guida che la Commissione europea adotterà sotto la sua ala, in termini non solo interni ma soprattutto esteri, come la guerra in corso nella Striscia di Gaza e in Ucraina.

“Le scelte definiscono il destino e in un mondo pieno di avversità il destino dipende da ciò che faremo ora. L’Europa è davanti ad una scelta decisiva che definirà la nostra posizione nel mondo nel prossimo quinquennio. L’Europa non può controllare dittatori e demagoghi nel mondo ma può scegliere di tutelare la nostra democrazia”, ha dichiarato Von der Leyen, sottolineando la necessità di un’ “Europa forte”. Tra i temi trattati anche la necessità di velocizzare e semplificare le relazioni interistituzionali: “Dobbiamo rendere le imprese più facili e veloci in Europa – ha aggiunto la presidente della Commissione europea – Metterò velocità, coerenza e semplificazione tra le principali priorità politiche”, sottolineando che “ogni commissario avrà il compito di concentrarsi sulla riduzione degli oneri amministrativi e sulla semplificazione dell’attuazione: meno burocrazia e rendicontazione, più fiducia, migliore applicazione, autorizzazioni più rapide. Sono convinta che la versione dell’Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale sia comunque la migliore versione dell’Ue della storia. Non lascerò che la polarizzazione estrema della nostra società venga accettata e non accetterò che gli estremismi o le demagogie distruggano il nostro stile di vita europeo. La nostra competitività ha bisogno di una forte spinta: i fondamenti dell’economia globale stanno cambiando: chi resta fermo resterà indietro, chi non sarà competitivo sarà dipendente. La corsa è aperta e voglio che l’Europa cambi marcia”. “Le nostre prime priorità” nel prossimo mandato “saranno la prosperità e la competitività”, ha sottolineato. 

Due settimane fa un premier europeo si è recato a Mosca – ha detto poi von der Leyen facendo riferimento a Viktor Orban -. Questa cosiddetta missione di pace è stata solo una missione dell’acquiescenza, dell’appeasement, una politica di eccessive concessioni. Solo due giorni dopo i jet di Putin hanno colpito un ospedale pediatrico. Era un messaggio del Cremlino per raggelare noi tutti. Nessuno vuole la pace più dell’Ucraina e l’Ue sosterrà l’Ucraina finché sarà necessario”.

Nei prossimi anni “il Next Generation Eu finirà, mentre le nostre esigenze di investimento no“, ha detto Ursula von der Leyen nel suo discorso di candidatura al bis davanti alla plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo, aggiungendo poi l’obiettivo di tagliare le emissioni di gas serra del 90% entro il 2040, “quando – ha confermato von der Leyen – sarà scritto nella nostra legge Ue”.

Sul piano del conflitto in Medio Oriente, la presidente della Commissione europea ha rinnovato la necessità della “soluzione a due Stati”, come unico modo per garantire la sicurezza ad entrambe le parti, salvaguardando così sia gli israeliani che i palestinesi. “La gente della regione merita la pace e la prosperità, e l’Ue sarà con loro”, ha aggiunto. Nelle linee guida politiche della presidente, per i prossimi cinque anni di mandato, si legge poi che verrà nominato un commissario per il Mediterraneo che si concentrerà su investimenti e partenariati, stabilità economica, creazione di posti di lavoro, energia, sicurezza e migrazione.

“Dobbiamo impedire che attori esterni interferiscano con i nostri processi democratici, la Commissione europea proporrà uno scudo democratico europeo. Oggi le nostre democrazie sono in pericolo, i nostri giornalisti, di cui plaudo il lavoro, stanno affrontando casi di spionaggio e campagne di disinformazione da parte di attori stranieri, soprattutto russi e cinesi. Mai gli attacchi ibridi sono stati a questo livello”, ha aggiunto.  Sul piano del giovani e del cyberbullismo, ha poi aggiunto: “Agiremo contro la progettazione delle piattaforme che inducono dipendenza e convocheremo la prima inchiesta a livello Ue sull’impatto dei social media sulla salute dei giovani. L’infanzia e l’adolescenza – ha poi aggiunto – sono periodi di straordinario sviluppo ma anche di vulnerabilità, vediamo sempre più report sulla crisi della salute mentale. I social media, l’eccessivo tempo davanti allo schermo e le pratiche di dipendenza hanno fatto il loro tempo”. Concludendo il suo discorso, von der Leyen ha poi citato la frase di Jacques Delors “la nostra comunità non è solo il frutto della storia, ma della nostra volontà” e le ultime parole pronunciate da David Sassoli prima della sua scomparsa: “La speranza siamo noi. Noi, i cittadini europei, siamo la nostra migliore speranza in un mondo pericoloso. E oggi la speranza dell’Europa è nelle vostre mani come forze democratiche”.

Di Claudia Burgio

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