Abboccare per vocazione
| Società
Parecchio bizzarro il risultato di una ricerca: c’è una correlazione tra diffondere stupidaggini e crederci. Il tutto, a prescindere dal livello di intelligenza.
Abboccare per vocazione
Parecchio bizzarro il risultato di una ricerca: c’è una correlazione tra diffondere stupidaggini e crederci. Il tutto, a prescindere dal livello di intelligenza.
| Società
Abboccare per vocazione
Parecchio bizzarro il risultato di una ricerca: c’è una correlazione tra diffondere stupidaggini e crederci. Il tutto, a prescindere dal livello di intelligenza.
| Società
AUTORE: Daniel Bulla
Finti amanti della scienza, tremate! Dall’Inghilterra arriva la ricerca che vi inchioda una volta per tutte. L’articolo, pubblicato su “The British Journal of Social Psychology”, parla chiaro: la frequenza delle stronzate destinate a impressionare o persuadere gli altri (cioè le cosiddette stronzate persuasive) predice la suscettibilità alla disinformazione fuorviante. Mai come in questo preciso momento storico è stato fondamentale rispondere alla domandona: ma perché le persone con un buon livello di intelligenza credono a cose stupide?
Più o meno tutti, una volta nella vita, abbiamo finito per credere ingenuamente a baggianate vendute in modo allegorico come “basate su dati scientifici”. Dall’astrologia all’ultima dieta ridicola, nessuno di noi è (stato) immune. Alcuni si innamorano talmente di questi ‘dati’ da sentirsi dei babbei quando si rendono conto dell’inganno. Fin qui poco male. I problemi iniziano quando trattasi di scemenze legate alla nostra salute. Orbene, la ricerca ci dice che esiste una correlazione tra fare bullshitting (cioè diffondere stronzate) ed esserne ricettivi (cioè cascarci). E questo meccanismo è negativamente associato ad abilità cognitive come il pensiero analitico. Il bullshitting è un tentativo strategico di impressionare, persuadere o adattarsi meglio agli altri ingannandoli in qualche modo.
I ricercatori hanno esaminato 826 soggetti tra Stati Uniti e Canada. Il risultato è quantomeno ironico: le persone che spesso cercano intenzionalmente di ingannare gli altri – dicendo stronzate – sono esse stesse più suscettibili di cadere in informazioni fuorvianti. Chi la fa l’aspetti, insomma. Questo potrebbe essere slegato da quanto una persona sia intelligente o analitica: se diffonde baggianate è più a rischio di caderci, nemmeno troppo consapevolmente. «Non essere in grado di distinguere un dato di fatto da una finzione persuasiva significa che la quantità di informazioni fasulle diffuse da chi spara sciocchezze è potenzialmente più elevata di quanto si immagini» ha dichiarato Shane Littrell, autore della ricerca.
I bullshitter incalliti hanno quindi maggiori probabilità di cadere nella stessa trappola e questo avviene a causa di un errore metacognitivo piuttosto chiaro: faticano a riconoscere i contenuti seri dalle baggianate. Il perché questo accada non ci è dato sapere. Probabilmente a forza di spararle grosse si finisce per storpiare definitivamente il cervello e la capacità di giudizio. C’è giustizia, insomma.
di Daniel Bulla
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Morta Maria Sole Agnelli, aveva 100 anni
26 Dicembre 2025
Morta oggi Maria Sole Agnelli, sorella di Gianni e Susanna Agnelli. Aveva 100 anni
Cosa è giusto indossare a Natale (guida pratica per non rovinare l’atmosfera)
24 Dicembre 2025
A Natale succede sempre la stessa cosa: tutti dicono che non importa come ci si veste, che tanto s…
Il significato e la realtà del Natale, fra fede e acquisti
24 Dicembre 2025
Il Natale esiste da 1.700 anni. Si tramanda dalle prime celebrazioni nel IV secolo d.C., epoca in…
Batman in metropolitana a Milano
21 Dicembre 2025
Batman in metropolitana: uno studio dell’Università Cattolica di Milano ha osservato cosa accade q…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.