app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Ascoltata, poi curata, ma non cittadina

La storia di Adelina, ragazza albanese che a 22 anni salì su un gommone alla ricerca di una vita migliore. Una storia che riaccende i riflettori su un tema sempre attuale.
|

Ascoltata, poi curata, ma non cittadina

La storia di Adelina, ragazza albanese che a 22 anni salì su un gommone alla ricerca di una vita migliore. Una storia che riaccende i riflettori su un tema sempre attuale.
|

Ascoltata, poi curata, ma non cittadina

La storia di Adelina, ragazza albanese che a 22 anni salì su un gommone alla ricerca di una vita migliore. Una storia che riaccende i riflettori su un tema sempre attuale.
|
|
La storia di Adelina, ragazza albanese che a 22 anni salì su un gommone alla ricerca di una vita migliore. Una storia che riaccende i riflettori su un tema sempre attuale.
Avevo incontrato Adelina in un giorno del 2020. Mi aveva raccontato la sua storia: albanese, a 22 anni era salita su un gommone, nel cuore il miraggio di una vita migliore che poi si era trasformato in incubo: picchiata e obbligata a prostituirsi, dopo quattro anni di orrore aveva fatto la scelta più coraggiosa della sua vita. Aveva chiamato le forze dell’ordine e fatto arrestare i suoi sfruttatori. Quaranta persone erano finite in manette e lei era diventata un simbolo. Un simbolo senza cittadinanza, però: sui documenti tre x e lo status di apolide. Adelina voleva essere italiana e nel 2019 l’allora ministro degli Interni Salvini le aveva fatto ottenere un permesso di soggiorno speciale. Poi, il limbo della burocrazia. Alma Sejdini, vero nome di Adelina, nel frattempo si era ammalata di tumore. «Sono un fantasma senza Stato» diceva di sé stessa. Ha prima provato a darsi fuoco, poi si è buttata da un ponte, a Roma. È morta con quelle tre x, da apolide, seppur curata nel modo migliore possibile, come ogni altro in Italia. La sua è una storia terribile, che riaccende i riflettori su un tema sempre attuale nel nostro Paese: quante persone si trovano nella sua stessa situazione, magari anche senza un dramma del genere alle spalle? Quanti permessi temporanei scadono senza che si decida se quelle persone abbiano diritto o meno alla cittadinanza italiana? Non si può etichettare tutto come mala burocrazia, sono vite. Vite a volte fragili, in ogni caso persone che meritano almeno la dignità di una risposta.   Di Annalisa Grandi

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Primaria più giovane d’Italia e anche mamma bis. Trasformare l’eccezione in una regola

27 Dicembre 2024
Con i suoi 40 anni, la storia della dottoressa Gaya Spolverato è un caso isolato ma che dà molta…

Giubileo, Papa Francesco apre la Porta Santa nel carcere di Rebibbia – IL VIDEO

26 Dicembre 2024
Papa Francesco ha aperto la Porta Santa nel carcere di Rebibbia. È la prima volta che una Porta …

Vacanze, luoghi comuni e problemi veri

26 Dicembre 2024
A ogni tornante vacanziero ci ritroviamo a interrogarci su uno stesso punto e con sempre maggior…

Non perdiamo il bambino

25 Dicembre 2024
Dov’è finito il bambino interiore? È la domanda che – ne sono certo – tanti adulti si faranno la…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI