Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Che i tempi di transizione siano equi

|
Per il proprio Green Deal l’UE si è data come orizzonte temporale il 2035. Il quotidiano francese “Le Figaro” ha però parlato della vita infernale di automobilisti e motociclisti, continuo bersaglio di misure e controlli a tutto campo. La transizione non deve produrre milioni di nuovi poveri.

Che i tempi di transizione siano equi

Per il proprio Green Deal l’UE si è data come orizzonte temporale il 2035. Il quotidiano francese “Le Figaro” ha però parlato della vita infernale di automobilisti e motociclisti, continuo bersaglio di misure e controlli a tutto campo. La transizione non deve produrre milioni di nuovi poveri.
|

Che i tempi di transizione siano equi

Per il proprio Green Deal l’UE si è data come orizzonte temporale il 2035. Il quotidiano francese “Le Figaro” ha però parlato della vita infernale di automobilisti e motociclisti, continuo bersaglio di misure e controlli a tutto campo. La transizione non deve produrre milioni di nuovi poveri.
|
Tutte le rivoluzioni hanno un prezzo da pagare. Quelle politiche ma anche quelle economiche. L’Europa e l’Occidente stanno vivendo oggi i loro tempi verdi, ovvero la trasformazione dell’economia all’insegna della ricerca e di un modo di produrre e di vivere sempre meno inquinante. La parola d’ordine è: salviamo il pianeta. Nelle intenzioni programma lodevole purché si tenga conto della transizione necessaria per cambiare stili di vita, economie, modi di produrre e si eviti che sul campo restino nuovi poveri e nuovi arrabbiati. L’Ue per il proprio Green Deal si è data come orizzonte temporale il 2035. I Paesi sono concordi ma molto dipenderà da cosa si farà per non rendere ingiusta la rivoluzione verde. Se ne sono accorti in Francia dove il quotidiano “Le Figaro” ha parlato della vita infernale di automobilisti e motociclisti. Scrive il giornale francese: «Parlare di moto o di auto oggi significa parlare d’inquinamento, di zone a bassa emissione, di ingorghi, di limiti a 30 km/h, di prezzi astronomici dei parcheggi, di verifiche tecniche sempre più pignole. Da anni automobilisti e motociclisti sono bersaglio di misure e controlli a tutto campo». “Le Figaro” riporta pure una frase di Yves Carra, portavoce dell’Automobil Club transalpino: «Quando le persone capiranno che non potranno più guidare su gran parte del territorio, i ‘gilet gialli’ diventeranno ‘gilet rossi’». Timori davanti ai quali la politica ha un dovere: far sì che la transizione non produca milioni e milioni di nuovi poveri. E di arrabbiati.   di Massimiliano Lenzi

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Angelo Dalle Molle, dal Cynar all’intelligenza artificiale

04 Maggio 2025
Angelo Dalle Molle, imprenditore nato a Mestre nel 1908, è noto ai più come l’inventore dell’ama…

Il turismo lo devi saper fare. La lezione (eterna) della Romagna

03 Maggio 2025
Pochi luoghi rappresentano al meglio l’Italia come la Riviera romagnola: non puoi neanche pensar…

Paula Cooper, la ragazzina che commosse il mondo

02 Maggio 2025
La storia di Paula Cooper continua a interrogare le nostre coscienze. Cosa significa davvero la …

Piccoli family business crescono

30 Aprile 2025
Vari studi retrospettivi evidenziano gli aspetti positivi delle aziende del family business: men…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI