Chiedimi se sono felice
I filosofi si pongono da sempre il problema: in cosa consiste la felicità? La condizione per la felicità è la libertà.
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I filosofi si pongono da sempre il problema: in cosa consiste la felicità? La condizione per la felicità è la libertà.
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I filosofi si pongono da sempre il problema: in cosa consiste la felicità? La condizione per la felicità è la libertà.
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I filosofi si pongono da sempre il problema: in cosa consiste la felicità? La condizione per la felicità è la libertà.
Tempo di Feste, tempo di felicità. Dice il dizionario a proposito di festa: «Solennità religiosa, civile o familiare, specialmente per onorare la divinità, che gli antichi celebravano con danze, conviti e canti; dimostrazione di allegrezza e gioia». Quindi prepariamoci ai conviti – Omicron permettendo – e a mostrare la nostra felicità. Ammesso che si capisca di cosa si tratti. Il web è ricco di ricette per ottenerla – scopri se sei felice in 4 mosse, diventa felice seguendo queste semplici regole, e altre amenità del genere – ma nemmeno chef Barbieri saprebbe affrontare una ricetta senza conoscere bene le caratteristiche del prodotto finale.
In cosa consiste, dunque, la felicità? È un termine che per differenza ci fa pensare a tutte le cose per cui non siamo contenti (un po’ come magrezza o ricchezza). Sembra più facile, pertanto, capire cosa manca per essere felici. I filosofi da sempre si pongono il problema. Secondo Salvatore Natoli la felicità esiste, quindi appartiene a questo mondo: quando accade che l’uomo la sperimenti, poi se ne ricorda bene. Maurizio Migliori, a proposito della definizione di Natoli, si domanda: ma la felicità accade? Se fosse così, impegnarsi nella ricerca del piacere e della felicità non avrebbe senso, in quanto essa accadrebbe imprevedibilmente. La felicità è per molti una meta da raggiungere, ma al tempo stesso irraggiungibile. La meta si sposta sempre più in là: i soldi, la carriera, la famiglia, il successo. Come l’otre bucato di Platone. Ognuno di noi ha il proprio otre bucato: in famiglia, nel lavoro, in amore. Sempre impegnati a raggiungere qualche obiettivo sperando che questo possa portarci il Piacere con la P maiuscola. Ma tutto ciò crea il vizio. E il vizio è schiavitù, quindi infelicità.
Ecco che la condizione per la felicità è la libertà. Come diceva Don Bosco: poveri ma liberi. Forte, vero? Per capire se siamo felici dobbiamo chiederci: quanto sono libero? Poco, vi starete rispondendo. Ma liberi di fare cosa? Di vivere, di lavorare, di costruire progetti, di fissare obiettivi e, perché no, di raggiungerli tutti. È davvero bello essere liberi, è sinonimo di vita e quindi di felicità. François-Marie Arouet, meglio conosciuto come Voltaire, ci ha lasciato una definizione decisamente deliziosa e piuttosto pragmatica di libertà: «L’homme est libre au moment qu’il veut l’être». Traduzione: sei libero nel momento in cui decidi di esserlo. Conseguenza: sei felice nel momento in cui decidi di essere libero. Siate felici.
di Daniel Bulla
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Tag: società
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