Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Ci mancava una bambola nello Spazio

Il lancio della Barbie dedicata a Samantha Cristoforetti, partita dalla base dell’Agenzia spaziale europea per riprodurre l’esperienza di una vera astronauta in orbita, dovrebbe aprire alcuni spazi di riflessione necessari.
|

Ci mancava una bambola nello Spazio

Il lancio della Barbie dedicata a Samantha Cristoforetti, partita dalla base dell’Agenzia spaziale europea per riprodurre l’esperienza di una vera astronauta in orbita, dovrebbe aprire alcuni spazi di riflessione necessari.
|

Ci mancava una bambola nello Spazio

Il lancio della Barbie dedicata a Samantha Cristoforetti, partita dalla base dell’Agenzia spaziale europea per riprodurre l’esperienza di una vera astronauta in orbita, dovrebbe aprire alcuni spazi di riflessione necessari.
|
|
Il lancio della Barbie dedicata a Samantha Cristoforetti, partita dalla base dell’Agenzia spaziale europea per riprodurre l’esperienza di una vera astronauta in orbita, dovrebbe aprire alcuni spazi di riflessione necessari.
Una Barbie nello spazio. Non stiamo scherzando. Trattasi di una questione di pedagogia attuale. La domanda è semplice: come far appassionare le giovani donne e (potenziali) future astronaute all’orbita e alle scoperte spaziali possibili? Semplice. Facendo di AstroSamantha (al secolo l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti) anche una bambola spaziale. La notizia è appunto questa: nella Settimana mondiale dello Spazio, la Barbie dedicata a Samantha Cristoforetti è partita dalla base dell’Esa (Agenzia spaziale europea), in Germania, e ha viaggiato su un volo a gravità zero, riproducendo l’esperienza di una vera astronauta in orbita. «Spero – ha spiegato la reale astronauta Cristoforetti – che queste immagini accendano una scintilla di passione nei cuori delle bambine. Sarebbe incredibile». L’idea di conquistare un mondo sconosciuto anima infatti da sempre i desideri degli umani, ma certamente nessuno – fino ad oggi – aveva mai pensato di raccontare lo spazio con una bambola. La qual cosa dovrebbe perlomeno aprire alcuni spazi di riflessione necessari. Primo, un interrogativo: scoprire l’universo che non conosciamo richiede il conforto di una consolazione? Secondo: magari pure con una bambola? No, noi crediamo di no. Terza questione: possiamo, noi umani, giustificare un imprevisto senza la necessità di dargli troppe spiegazioni per rendercelo comprensibile? La risposta è in un dubbio. Boh. Perché una donna (come un uomo) nello spazio sono pur sempre un imprevisto.   Di James Kirk

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

“Sei incinta o malata? Dimettiti”, le parole choc di Silvia Colombo consigliera di Treviglio alla collega

26 Febbraio 2025
Silvia Colombo, consigliera di Fratelli d’Italia a Treviglio, ha risposto così alla richiesta de…

La grande nevicata del 1985

25 Febbraio 2025
Nelle settimane scorse moltissime persone hanno condiviso sui social network fotografie del…

Referendum a Palermo: grembiule “sì” o grembiule “no”? L’ultima parola agli alunni

24 Febbraio 2025
Il grembiule a scuola, simbolo di uguaglianza o di omologazione? La polemica si riaccende dopo c…

Quanto c’è bisogno di Papa Francesco

20 Febbraio 2025
Sono tanti i laici, non credenti o credenti di altre fedi che sentono un’istintiva e forte vicin…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI