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Cinema, per i giovani è l’antidoto al pozzo social

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Cinema, per i giovani è l’antidoto al pozzo social. Il rapporto francese pubblicato dai Ministeri della Cultura e dell’Istruzione

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Cinema, per i giovani è l’antidoto al pozzo social

Cinema, per i giovani è l’antidoto al pozzo social. Il rapporto francese pubblicato dai Ministeri della Cultura e dell’Istruzione

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Cinema, per i giovani è l’antidoto al pozzo social

Cinema, per i giovani è l’antidoto al pozzo social. Il rapporto francese pubblicato dai Ministeri della Cultura e dell’Istruzione

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In Francia un rapporto appena pubblicato dai Ministeri della Cultura e dell’Istruzione sottolinea che il cinema è l’‘antidoto’ giusto al flagello dell’overdose da schermi, perché spinge verso un immaginario strutturato. In media i bambini di età compresa tra gli 8 e i 12 anni trascorrono più di 4 ore e 45 minuti al giorno davanti a cellulari e tablet. L’educazione alla ‘settima arte’ sembra dunque essere la cura giusta per coloro che trascorrono un tempo abnorme davanti agli schermi, spesso dedicato a contenuti brevi e algoritmici come i ‘corti’ di TikTok, confinando gli adolescenti in ‘bolle’ isolate e favorendo un consumo frammentato e individualizzato. Al contrario, il cinema offre un’esperienza collettiva e ininterrotta in una stanza buia, dove gli studenti sono costretti a guardare in alto verso un grande schermo, condividendo emozioni reali e strutturate. «Il cinema è la scrittura moderna il cui inchiostro è la luce» sosteneva Jean Cocteau. È urgente ripensare il modo in cui educhiamo lo sguardo e questa immersione, vista come un “dispositivo attentivo unico”, consente l’accesso a un immaginario che amplia gli orizzonti fisici, sociali e intellettuali, a differenza dei piccoli schermi da 30 o 50 centimetri quadrati degli smartphone e dei tablet.

Numerose ricerche confermano gli effetti negativi su bambini e adolescenti causati dall’eccessiva esposizione agli schermi digitali. Una meta-analisi del 2024 condotta dall’Organizzazione mondiale della sanità evidenzia per esempio un aumento dei problemi di salute mentale legati all’uso problematico dei social media, che influisce sull’attenzione, sul sonno e sulla salute emotiva.I confronti diretti fra cinema e streaming di video di breve durata sono però rari. Uno studio del 2023 pubblicato sulla rivista scientifica “Jama Pediatrics” evidenzia che il tipo di contenuto è importante quanto il tempo trascorso davanti allo schermo: a differenza dei video brevi e di intrattenimento, i contenuti educativi strutturati sono associati a un minor numero di problemi di salute mentale nei bambini di età compresa tra 3 e 6 anni. Altre ricerche, come quella pubblicata su “Nature”nel 2023, collegano il tempo eccessivo trascorso davanti allo schermo a una maggiore impulsività e a un minor controllo inibitorio. In sostanza, gli effetti negativi degli schermi digitali sono ben documentati, ma le virtù uniche del cinema restano più intuitive che scientificamente provate.

Il cinema quindi come rimedio. Ma allora perché non mettere in gioco anche la lettura nella lotta alla dipendenza da schermo? A differenza della sala – che rimane un’esperienza visiva e passiva, seppur immersiva – la lettura coinvolge attivamente l’immaginazione, costringendo il cervello a costruire immagini mentali senza il supporto di elementi prefabbricati. Gli studi dimostrano che il tempo trascorso a leggere libri aumenta la connettività cerebrale nei bambini, promuovendo così una migliore attenzione e uno sviluppo cognitivo più robusto, incoraggiando il pensiero creativo autonomo. Accessibile senza infrastrutture costose, la lettura potrebbe essere più facilmente integrata nei programmi scolastici, offrendo un’alternativa individuale e portatile all’isolamento delle bolle algoritmiche. Forse l’attenzione rivolta al cinema riflette una predisposizione culturale verso le immagini, ma scientificamente la lettura emerge come una pratica sottovalutata, che stimola lo sviluppo del cervello fin dalla prima infanzia e rivaleggia con i benefici collettivi della ‘settima arte’.

Di Francesca Bocchi

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