Il sano egoismo di voler rendere felici
| Società
Volete essere felici? Allora aiutate gli altri, anche se estranei: cinque studi dimostrano che questo rende più felici di ogni altra cosa.

Il sano egoismo di voler rendere felici
Volete essere felici? Allora aiutate gli altri, anche se estranei: cinque studi dimostrano che questo rende più felici di ogni altra cosa.
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Il sano egoismo di voler rendere felici
Volete essere felici? Allora aiutate gli altri, anche se estranei: cinque studi dimostrano che questo rende più felici di ogni altra cosa.
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AUTORE: Daniel Bulla
Cercare di rendere felici gli altri ci rende più felici che cercare di rendere felici noi stessi. Ad affermarlo è una serie di cinque studi pubblicati sul “Journal of Positive Psychology”. Che sia questo il segreto per raggiungere la felicità? I risultati di queste ricerche suggeriscono che fare qualcosa di bello per gli altri soddisfa il profondo bisogno di connessione con gli individui della nostra specie, anche quando si tratta di estranei.
Parliamoci chiaro: difficilmente, se si chiede a qualcuno «Cosa ti rende felice?», questi risponde in modo altruistico. Nella cultura occidentale la felicità viene percepita come il risultato finale di un percorso orientato al raggiungimento di obiettivi personali. Nulla di più egoistico. Ciò detto, un numero crescente di studi suggerisce un approccio più altruistico: aiutare gli altri a trovare la gioia.
Nei cinque studi citati – condotti principalmente entro una coorte di studenti universitari statunitensi – i soggetti a cui è stato chiesto di fare qualcosa per rendere felice un’altra persona hanno riportato un maggiore benessere rispetto a quelli a cui è stato chiesto di socializzare semplicemente o di fare qualcosa per rendersi felici.
Il benessere si verifica anche quando la persona aiutata è un perfetto sconosciuto. A dei passanti in strada sono stati dati due quarti di dollaro. Sono stati istruiti a tenere il resto come ricompensa per il sondaggio, a mettere il resto nel proprio parchimetro, a metterlo nel parchimetro di un estraneo oppure nel parchimetro di un estraneo insieme a una nota che spiegava cosa avevano fatto. Si è scoperto che i partecipanti hanno riportato il più alto benessere quando hanno messo i soldi nel parchimetro dello sconosciuto lasciando la nota, mentre l’effetto è stato minore quando hanno alimentato il parchimetro dello sconosciuto senza una nota.
I cinque studi indicano il meccanismo psicologico per cui il comportamento benevolo aumenta la felicità: il bisogno psicologico di base per la relazione – ovvero di sentirsi connessi agli altri – ha mediato l’effetto dell’attività focalizzata sull’altro. Sentire una maggiore connessione con gli altri spiega perché fare qualcosa per un’altra persona tenda a lasciare i partecipanti più felici che fare qualcosa per sé stessi. Ma davvero? Nel 2018 il Dipartimento dell’Agricoltura dichiarava che l’11% dei cittadini statunitensi non possiede alcuna sicurezza di approvvigionamento alimentare. Forza allora, alzate il culo e aiutateli, così sarete felici.
di Daniel Bulla
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