Quanti minuti deve durare una doccia?
Franco Pratesi, ex simbolo del WWF, è ritornato a portare in auge la vecchia storia del lavarsi di meno in nome della causa ambientale. In Germania, per questo, è scoppiata una polemica. Ma siamo sicuri che porti a dei risultati?
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Quanti minuti deve durare una doccia?
Franco Pratesi, ex simbolo del WWF, è ritornato a portare in auge la vecchia storia del lavarsi di meno in nome della causa ambientale. In Germania, per questo, è scoppiata una polemica. Ma siamo sicuri che porti a dei risultati?
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Quanti minuti deve durare una doccia?
Franco Pratesi, ex simbolo del WWF, è ritornato a portare in auge la vecchia storia del lavarsi di meno in nome della causa ambientale. In Germania, per questo, è scoppiata una polemica. Ma siamo sicuri che porti a dei risultati?
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Franco Pratesi, ex simbolo del WWF, è ritornato a portare in auge la vecchia storia del lavarsi di meno in nome della causa ambientale. In Germania, per questo, è scoppiata una polemica. Ma siamo sicuri che porti a dei risultati?
In Italia, l’ex uomo-simbolo del WWF Fulco Pratesi è tornato a imperversare con la sua mania di lavarsi di meno e cambiarsi solo ogni due o tre giorni le mutande, per risparmiare acqua ed energia.
Vecchia storia, tornata in auge “grazie“ alla crisi di questi mesi, causata dalla guerra scatenata da Putin in Ucraina e dal gran caldo delle ultime settimane. Una visione pauperistica della vita e dell’igiene personale che dovrebbe indurre le nuove generazioni a sviluppare un rapporto più sano con i beni fondamentali, a cominciare dall’acqua.
In realtà, come potete immaginare, questi appelli un po’ surreali – culminati in quello di non tirare sempre lo sciacquone dopo essere andati in bagno – sono perfetti per far crollare verticalmente la popolarità dell’ambientalismo. Di un certo ambientalismo, per essere più corretti: quello punitivo, pauperistico come già detto, genericamente nemico della modernità e delle sue comodità.
Un vizio non solo italiano, considerato che in Germania è scoppiata la polemica della doccia. Vero che lì ancora nessuno ha proposto direttamente di cancellarla alla Fulco, ma si litiga su quanti minuti si dovrebbe restare sotto il getto di un’acqua possibilmente tiepida. Il ministro dell’economia, il verde Robert Habeck, ha confessato (e al contempo dato un’indicazione) che le sue docce non durano mai più di 1-2 minuti. La media tedesca è di 11, con l’acqua a 36-37°, per un costo di 914 milioni di euro all’anno.
Meno minuti, acqua meno calda, meno consumo di quel gas diventato l’incubo collettivo tedesco, dopo i tagli alle forniture decisi dallo zar. Un invito che non è piaciuto a molti in Germania, considerato un’insopportabile intromissione nella vita privata delle persone.
Filosofie politiche a parte, la verità è che questo genere di approcci restano il modo più sbagliato per spingere i cittadini di qualsiasi Paese avanzato a sviluppare una coscienza ambientalista ed energetica. Grazie – in particolare – ai nostri figli, molto attenti ai temi del risparmio energetico, della raccolta differenziata, del riciclo, etc., le società occidentali stanno facendo grandissimi passi avanti. In un periodo carico di preoccupazioni e inevitabili ristrettezze questi appelli moralistici (e un po’ puzzolenti) non possono che sortire effetti diametralmente opposti a quelli sperati.
Buona doccia, che è sempre un buon consiglio.
di Fulvio Giuliani
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