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Firenze keybox

Firenze proibisce le keybox

L’amministrazione comunale di Firenze ha deciso con una delibera di vietare l’installazione delle keybox per la gestione degli affitti brevi

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Firenze proibisce le keybox

L’amministrazione comunale di Firenze ha deciso con una delibera di vietare l’installazione delle keybox per la gestione degli affitti brevi

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Firenze proibisce le keybox

L’amministrazione comunale di Firenze ha deciso con una delibera di vietare l’installazione delle keybox per la gestione degli affitti brevi

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L’amministrazione comunale di Firenze ha deciso con una delibera di vietare l’installazione delle keybox per la gestione degli affitti brevi

L’amministrazione comunale di Firenze ha deciso con una delibera di vietare l’installazione delle keybox – le scatole contenenti le chiavi degli appartamenti affittati ai turisti, oramai disseminate in tutta la città, persino sulle statue – per la gestione degli affitti brevi. La scelta è stata adottata con lo scopo di preservare il decoro del centro storico (riconosciuto Patrimonio dell’umanità dall’Unesco), ma anche per contrastare l’overtourism limitando le nuove licenze per le unità immobiliari a uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche.

Queste limitazioni possono essere interpretate come una restrizione della libertà economica, ma spesso sono giustificate da motivi di interesse pubblico e regolazione del mercato. Il nostro Paese deve infatti fare i conti con il fenomeno del ‘sommerso’. Secondo l’Istat il mercato degli affitti brevi non dichiarati potrebbe arrivare a valere 3 miliardi di euro all’anno, con case destinate a ospitare turisti senza essere registrate. Sempre secondo l’Istat, nel 2023 il flusso turistico è aumentato di circa 16 milioni di arrivi rispetto all’anno precedente. Una crescita significativa che richiede soluzioni adeguate e che spinge città come Firenze a rispondere al fenomeno in maniera determinata.

Le keybox rappresentano l’emblema del sovraturismo non soltanto a Firenze ma anche in città come Roma, Milano e Napoli, dove ormai si trovano ovunque. Sono diventate il simbolo di una battaglia contro un modello di turismo non più sostenibile né per le persone né per l’ambiente. A Firenze in particolare l’impatto è stato tale che oltre 4mila residenti hanno abbandonato il centro storico per trasferirsi in periferia, spinti dal crescente disagio causato dalla pressione turistica. In un Paese come l’Italia, prossimo al Giubileo che si stima porterà nella Capitale circa 35 milioni di fedeli da tutto il mondo per chiedere l’indulgenza plenaria, è giusto tutelare il flusso di turisti. Sia per salvaguardare la nostra economia sia per garantire il diritto alla vivibilità delle persone che ci abitano.

Gli affitti brevi contribuiscono direttamente non solo alla diminuzione di quelli a lungo termine, ma anche all’aumento generale dei prezzi degli immobili. La lotta contro il flusso incontrollato di turisti era uno dei punti centrali nel programma elettorale del sindaco Sara Funaro. Fra le misure previste ci sono anche «l’introduzione di limiti ai veicoli atipici» (come golf car e simili) e «il divieto di utilizzo di amplificatori e altoparlanti» da parte delle guide turistiche, per contenere l’impatto del turismo di massa sulla vivibilità della città. Perché il turismo, se non controllato, può diventare un problema.

di Matteo Grossi

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