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giornalista molestata

La porcheria è chiara, ora la giustizia

Uno dei responsabili delle molestie chiede alla giornalista Greta Baccaglia di ritirare la denuncia. Lei non lo farà, anche per dare voce alle tante donne costrette a subire senza la testimonianza delle telecamere.
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La porcheria è chiara, ora la giustizia

Uno dei responsabili delle molestie chiede alla giornalista Greta Baccaglia di ritirare la denuncia. Lei non lo farà, anche per dare voce alle tante donne costrette a subire senza la testimonianza delle telecamere.
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La porcheria è chiara, ora la giustizia

Uno dei responsabili delle molestie chiede alla giornalista Greta Baccaglia di ritirare la denuncia. Lei non lo farà, anche per dare voce alle tante donne costrette a subire senza la testimonianza delle telecamere.
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Uno dei responsabili delle molestie chiede alla giornalista Greta Baccaglia di ritirare la denuncia. Lei non lo farà, anche per dare voce alle tante donne costrette a subire senza la testimonianza delle telecamere.
Chiede ora di ritirare la denuncia uno dei tifosi protagonisti del brutto episodio che ha coinvolto la giornalista Greta Baccaglia. Ma la Procura ha già aperto un fascicolo per molestie. Perché quello che è avvenuto in diretta tv a margine di Empoli-Fiorentina non è una goliardata. Lei che sta semplicemente facendo il suo lavoro e viene palpeggiata e insultata. Per fortuna, come lei stessa ha detto, questa volta c’è un filmato che è inequivocabile. In tanti altri casi no, ma qui al di là del dibattito che inevitabile si è scatenato sui social, anche per la reazione del conduttore in studio che l’ha invitata a non prendersela, restano le immagini. E a poco vale che ora uno di loro sempre a mezzo social si scusi e chieda alla giornalista di fare un passo indietro sulla denuncia. Intanto per le molestie si può procedere d’ufficio, quindi non cambierebbe nulla. E comunque lei non lo farà, anche perché si è in qualche modo fatta portavoce di tante altre che subiscono episodi più o meno gravi e la forza di denunciare non ce l’hanno. Ovvio era poi che il video diventasse argomento di discussione in Rete, ma il punto è che qui – come in qualsiasi altro caso vi sia una evidente prova di reato – non spetta all’opinione pubblica la pur comprensibile levata di scudi ma alla giustizia punire chi di quei reati è responsabile. In tutto questo, un plauso alla giornalista che – in qualche modo costretta a metterci la faccia – ha fatto di questo episodio un messaggio rivolto ad altre meno note, che meritano lo stesso rispetto. di Annalisa Grandi

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