Gli sfollati di Casamicciola attendono una casa
I fondi a disposizione sono solo la decima parte di quanto stimato per rimettere in piedi Casamicciola
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Gli sfollati di Casamicciola attendono una casa
I fondi a disposizione sono solo la decima parte di quanto stimato per rimettere in piedi Casamicciola
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Gli sfollati di Casamicciola attendono una casa
I fondi a disposizione sono solo la decima parte di quanto stimato per rimettere in piedi Casamicciola
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I fondi a disposizione sono solo la decima parte di quanto stimato per rimettere in piedi Casamicciola
Le mareggiate stanno consumando la costa. La statale, nel tratto di litoranea verso Casamicciola Terme, è chiusa per il rischio frane. Sono oltre 400 gli sfollati sistemati negli alberghi a causa dell’allerta meteo che ha colpito la Campania nelle ultime 48 ore. Federalberghi Ischia ha predisposto anche altre eventuali strutture per l’accoglienza. Decine di residenti non hanno però voluto spostarsi di un millimetro. Quella casa, abbandonata in preda al panico oltre un mese fa per la frana, non si lascia più.
A Casamicciola il tempo sembra essersi fermato. Anche se la macchina dei soccorsi – come sottolineano a più riprese i sindaci di Lacco Ameno e dei paesi limitrofi – non si è mai fermata, anzi è stata velocissima. Al momento, nonostante il maltempo, le piogge e i venti, non si sono registrati frane o smottamenti. Il tempo di un sorriso, ma si trema. «Per onestà intellettuale, non ricordo interventi emergenziali così rapidi. Abbiamo ricevuto la giusta attenzione da parte del governo Meloni, ma i problemi vanno affrontati e servono coperture finanziarie adeguate. Al momento non ci sono» ci rivela il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, che chiede al Parlamento l’approvazione di una legge simile a quella del 1990 “per la realizzazione di interventi di riassetto idrogeologico, recupero e prevenzione del rischio in Valtellina e nelle zone di Como, Lecco, Bergamo, Brescia” dopo l’alluvione dell’estate 1987. Allora furono stanziati 2.400 miliardi di lire.
Il Parlamento ha lavorato alla conversione in legge del decreto Ischia. Il quadro delle risorse finanziarie non dovrebbe discostarsi da quello delineato alla Camera dalla Commissione Ambiente e Territorio: i fondi a disposizione, circa 100 milioni di euro, corrispondono alla decima parte di quanto è stato stimato necessario per rimettere in piedi Casamicciola. Il secondo stanziamento previsto dal governo per i prossimi anni è invece di appena 40 milioni.
Tra pochi mesi riparte la stagione turistica, pane e pure companatico per l’economia dell’isola campana. Resta il problema dell’allocazione degli sfollati. Nella “zona rossa” di Casamicciola non si costruirà più. Solo a causa della frana di novembre, ci sono centinaia di unità abitative che andranno realizzate altrove. Il 40% delle abitazioni della “zona rossa” sono state travolte dal fiume di massi e fango venuto giù dal Monte Epomeo: si vanno a sommare a quelle da ricostruire per il terremoto che ha colpito Ischia nel 2017. «Gli sfollati sono tutti dignitosamente accuditi, ma serviranno contributi pubblici per garantire un’abitazione in affitto altrove, non potendo rientrare nelle loro case» ci racconta il sindaco di Lacco Ameno. «Mi sarei aspettato uno stanziamento di risorse ben più corposo. C’è la consapevolezza che con le cifre di cui si parla il rilancio di Ischia sarà assai complicato».
Di Nicola Sellitti
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