Gli sgravi fiscali vanno a chi paga
| Società
Bisogna porre estrema attenzione quando si fa informazione senza mandare messaggi sbagliati alle persone. Se si vuole fare un titolo a effetto si deve anche considerare quale sarà l’effetto.

Gli sgravi fiscali vanno a chi paga
Bisogna porre estrema attenzione quando si fa informazione senza mandare messaggi sbagliati alle persone. Se si vuole fare un titolo a effetto si deve anche considerare quale sarà l’effetto.
| Società
Gli sgravi fiscali vanno a chi paga
Bisogna porre estrema attenzione quando si fa informazione senza mandare messaggi sbagliati alle persone. Se si vuole fare un titolo a effetto si deve anche considerare quale sarà l’effetto.
| Società
Bisogna fare attenzione, nel fare informazione. Se si vuole fare un titolo a effetto si deve anche considerare quale sarà l’effetto. Se si legge un titolo come: «Il taglio dell’Irpef premia i redditi medio-alti» (su “La Stampa” di ieri), si acchiappano due concetti sbagliati.
Il primo è relativo al ‘premio’, raccontando il falso. L’insieme degli sgravi va a beneficio anche dei redditi fra i 6mila e i 12mila lordi, che non sono né medi né alti. Come si può leggere nei dati dell’Ufficio parlamentare di bilancio, che con quel titolo si è supposto di introdurre. L’incidenza percentuale massima, pari al 2%, si raggiunge nella fascia fra i 42mila e i 54mila euro lordi. E la ragione è semplice: le fasce di reddito più basse contribuiscono con cifre assai limitate al gettito Irpef, imparagonabilmente più basse di quel che ricevono, mentre si può sgravare laddove si concentra il pagare, appunto nei redditi del terzo scaglione. Il che non significa che quelli al di sotto siano esclusi, affatto, solo che la rilevanza è minore perché minore è il dovuto.
Il secondo errore è relativo al “medio-alti”: i redditi alti praticamente non esistono (e questo è il problema, sia di sistema produttivo sia di sistema fiscale che di evasione), mentre un reddito di 40mila lordi è tutto tranne che da nababbi. Quindi, anziché far del moralismo fuori bersaglio su chi riceve ‘premi’, sarebbe il caso si esercitasse l’etica circa il chi paga e il chi non paga imposte e tasse. Il che non esclude i redditi più bassi.
di Redazione
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
- Tag: giornalismo, Italia
Leggi anche

Costa cara (ai genitori) la chiusura estiva delle scuole
08 Giugno 2025
Venerdì in buona parte d’Italia sono terminate le lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado. Se…

Croissant e cappuccino, icone alimentari nate con la guerra
04 Giugno 2025
Il cappuccino ha origini singolari: è addirittura nato da una guerra (come pure il francese croiss…

Leone Jacovacci, il pugile nero che prese a pugni il razzismo
01 Giugno 2025
Leone Jacovacci, romano d’adozione con il cuore e la pelle venuti da lontano. Per molti è soltanto…

La vera voce dei dinosauri
01 Giugno 2025
Da tempo la fiction ci ha abituati a dinosauri che sbucano in notti buie e tempestose, schiacciano…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.