app-menu Social mobile

Scarica e leggi gratis su app
Generale

I fan del generale

Il caso del generale verbalmente incontinente è solo l’ultimo ad aver “permesso” a tutti noi di sperimentare alcuni dei mali dei nostri tempi
|

Il caso del generale verbalmente incontinente è solo l’ultimo ad aver “permesso” a tutti noi di sperimentare alcuni dei mali dei nostri tempi: l’aggressività cieca e vuota, la violenza verbale, la rabbia per i propri fallimenti da scaricare su chiunque appaia immeritatamente più fortunato. Tutto, pur di non far mai neppure uno straccio di esame di coscienza.

Il dibattito generato dalle intemerate dell’alto ufficiale dell’Esercito – inconsistenti, offensive, indigeribili al punto da non meritare in realtà un grande confronto – hanno finito per scatenare i peggiori appetiti di una varia umanità, sostanzialmente catalogabile come in preda alla più sorda frustrazione.
Perché richiamare il diritto di parola e di critica, per poter in realtà sentirsi liberi di offendere, insultare, denigrare e ferire psicologicamente è un classico (abominevole) dei nostri tempi.

Provate a far civilmente notare l’insostenibilità della posizione del nostro, dopo aver vomitato giudizi volgari e sprezzanti su ebrei, neri e gay: la reazione di tanti non sarà una pacata riflessione sul perché un uomo di carriera e con rilevanti responsabilità passate e presenti debba lasciarsi andare a simili spropositi dialettici, ma uno scriteriato assalto al prossimo.

Un classico è proprio l’ossessivo e già accennato richiamo alle libertà di parola e di espressione. Come se queste ultime comprendessero il nullaosta alle offese più grevi e ai concetti più insostenibili.
Quando lo sottolinei, scatta il consueto armamentario “antisistema“, secondo il quale schierarsi con decisione della parte della civiltà, dell’equilibrio e della ragionevolezza equivarrebbe a essere schiavi del politicamente corretto. Che evidentemente non c’entra nulla con tutto questo, figurarsi con un signore che decida freddamente di sputare veleno su coloro che ai suoi occhi devono apparire troppo ‘diversi’ per meritare la sua comprensione.
E un certo popolo applaude schiumando rabbia e inneggiando alla “libertà” di mostrarsi uomini “di conseguenza. Quale squallore.

di Fulvio Giuliani

La paura delle donne

Colpisce e fa male la denuncia della ballerina Anastasia Kuzmina, che ha raccontato di essere sta…

Dimmi come parli: nasce il DiParola Festival

Siamo davvero sicuri comprendere tutto, a causa in primis della retorica? In soccorso arriva il D…

Bambino salva il suo terapista grazie a Stranger Things

Un bambino di 12 anni, in Florida, è riuscito a salvare il suo terapista praticandogli il massagg…

Genitori, insegnanti e l’autorità perduta

Il fenomeno della domanda di serietà nella scuola. O, se preferite, domanda di severità. O rivalu…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI

LA RAGIONE – LE ALI DELLA LIBERTA’ SCRL
Direttore editoriale Davide Giacalone
Direttore responsabile Fulvio Giuliani
Sede legale: via Senato, 6 - 20121 Milano (MI) PI, CF e N. iscrizione al Registro Imprese di Milano: 11605210969 Numero Rea: MI-2614229

Per informazioni scrivi a info@laragione.eu

Copyright © La Ragione - leAli alla libertà

Powered by Sernicola Labs Srl