La storia de “La scelta di Anne – L’Événement”, film diretto da Audrey Diwan e Leone d’Oro a Venezia78, porta in primo piano il tema della legalizzazione dell’interruzione volontaria della gravidanza.
Anne è una brillante studentessa con un promettente futuro davanti a sé. Tuttavia, quando resta incinta, vede svanire la possibilità di portare a termine i propri studi e sfuggire ai vincoli insiti nella sua estrazione sociale. La giovane, dunque, si decide ad agire, anche se deve rischiare la prigione o addirittura la morte per seguire la sua strada.
La storia de “La scelta di Anne – L’Événement”, film diretto da Audrey Diwan, è tratta dal romanzo autobiografico di Annie Ernaux ed è ambientata nella Francia degli anni Sessanta.
La legalizzazione dell’interruzione volontaria della gravidanza è arrivata Oltralpe pochi anni dopo. In molti altri Paesi invece quanto vissuto da Anne non rappresenta solo il passato, ma anche il presente e il futuro. Durissimo e potente, il film Leone d’Oro a Venezia 78 (distribuito in Italia da Europictures) ribadisce con audacia il valore della conquista del diritto all’aborto, del poter usufruire dell’assistenza medica e del non dover ricorrere ai ferri da calza.
Ma non solo: ci ricorda il dramma affrontato oggigiorno da chi vive in uno dei sedici Paesi in cui l’interruzione volontaria della gravidanza è considerata un crimine.
La battaglia è ancora lunga, come dimostrato da quanto sta accadendo in Texas, dove la legge impedisce di abortire dopo sei settimane di gestazione, persino in casi di incesto e stupro, e permette a privati cittadini di fare causa ai medici abortisti, attirando delatori con un premio in denaro. Pensiamo alla Polonia, dove a gennaio è entrata in vigore una norma che pone il divieto anche in caso di malformazione grave del feto. Un fenomeno ancor più diffuso in Centro e Sud America, complice l’influenza fortissima della Chiesa cattolica: l’aborto è considerato reato in Honduras, Nicaragua, Repubblica Dominicana, El Salvador, Suriname e Haiti. In Argentina, invece, è stato legalizzato lo scorso dicembre dopo aspre battaglie.
Ci troviamo di fronte a società che condannano il desiderio delle donne e la loro libertà sessuale. La lotta attorno al corpo femminile è più viva che mai: una campagna di potere, tesa a minarne l’autodeterminazione, l’indipendenza. Un tema molto urgente che riguarda anche l’Italia: l’indagine “Mai dati!” a cura delle docenti Lalli e Montegiove – presentata durante il recente Congresso nazionale dell’Associazione Luca Coscioni – ha rivelato che in almeno quindici ospedali italiani il 100% dei ginecologi è obiettore di coscienza, mentre in altri venti ospedali la percentuale supera l’80%. Anche da questo punto di vista “La scelta di Anne – L’Événement” traccia un solco, ricordandoci come tanti diritti acquisiti dall’universo femminile siano ogni giorno in pericolo, con o senza leggi.
di Massimo Balsamo
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
-
Tag: Cinema
Leggi anche
La nuova povertà in Italia – IL VIDEO
16 Novembre 2024
La nuova povertà in Italia si manifesta non solo attraverso la rinuncia a svaghi ma colpisce pro…
Milano, cinema Orfeo non proietta il docufilm “Liliana”. Il gestore: “Solo paura di contestazioni, non sono antisemita”
14 Novembre 2024
Sta facendo discutere la decisione del direttore del cinema Orfeo di Milano di non proiettare il…
Dietro al fenomeno social del “Calippo Tour” (e delle sue varianti)
14 Novembre 2024
Si è parlato molto nelle ultime settimane del “Calippo tour” e delle sue varianti (“Chinotto tou…
Italia: popolo di poeti, artisti… eroi (e tanto altro). Ma come si chiamano?
14 Novembre 2024
Se è vero che il destino di ognuno di noi alberga nel nome, vediamo cos’hanno scelto gli italian…