Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

In Italia si laureano solo i figli dei laureati

|

In Italia si laureano solo i figli dei laureati. Secondo il rapporto Ocse, solo il 15% di chi proviene da famiglie con un basso livello di istruzione raggiunge la laurea

Italia laureati

In Italia si laureano solo i figli dei laureati

In Italia si laureano solo i figli dei laureati. Secondo il rapporto Ocse, solo il 15% di chi proviene da famiglie con un basso livello di istruzione raggiunge la laurea

|

In Italia si laureano solo i figli dei laureati

In Italia si laureano solo i figli dei laureati. Secondo il rapporto Ocse, solo il 15% di chi proviene da famiglie con un basso livello di istruzione raggiunge la laurea

|

In Italia si laureano (quasi) solo i figli di laureati. Lo rivela il rapporto Ocse “Education at Glance 2025” che racconta lo stato di salute attuale relativo all’istruzione nei Paesi aderenti all’organizzazione, con focus sugli studi universitari. E allora, come sta il nostro Paese? Malissimo. Questa è la condizione italiana: da noi si laureano in pochi; quei pochi provengono quasi sempre da famiglie con genitori laureati; il titolo universitario frutta meno che altrove in termini di salario.

In base ai dati del report, solo il 22% delle persone di età compresa fra i 25 e i 64 anni è laureato in Italia mentre la media Ocse è del 42%; questa statistica ci colloca all’ultimo posto in classifica, insieme al Messico. Maggiore è il livello d’istruzione in famiglia, maggiore è la probabilità di laurearsi. Nel nostro Paese si laurea il 63% dei 25-34enni che hanno almeno un genitore con un titolo di studio terziario, mentre la percentuale scende al 15% per chi proviene da famiglie con un più basso livello d’istruzione. Laurearsi porta benefici ma in Italia un po’ meno.

Nell’Ocse, in media, il 12,9% delle persone di età compresa fra i 25 e i 34 anni senza il diploma è disoccupato; percentuale che scende al 4,9% per coloro che hanno la laurea. Da noi va peggio: è disoccupato il 14,8% dei 25-34enni senza titolo secondario e il 6,5% dei laureati. Insomma, più che il detto “Italians do it better”, di fronte a certe statistiche verrebbe da pensare che “Italians do it worse”.

Di Filippo Messina

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

09 Settembre 2025
Morto l’autore di “Bar Sport” e de “La Compagnia dei Celestini”, lo scrittore Stefano Benni aveva…
09 Settembre 2025
Esattamente un anno fa, il 9 settembre 2024, Mario Draghi presentava a Bruxelles il “Rapporto sul…
07 Settembre 2025
Matrimoni e “gender reveal” sono sempre più al centro delle polemiche, alcuni recenti esempi sono…
07 Settembre 2025
Indossare un abito Armani (o sognare di poterlo fare) significa indossare un pezzo della storia ch…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI