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Interessi diversi

I discorsi di Simone e Matteo. Si proclama l’attenzione a tutte le diversità, ma nessuno in realtà lo fa davvero. In attesa di quel salto culturale e di civiltà che permetta di essere sé stessi, sempre e ovunque.
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I discorsi di Simone e Matteo. Si proclama l’attenzione a tutte le diversità, ma nessuno in realtà lo fa davvero. In attesa di quel salto culturale e di civiltà che permetta di essere sé stessi, sempre e ovunque.
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I discorsi di Simone e Matteo. Si proclama l’attenzione a tutte le diversità, ma nessuno in realtà lo fa davvero. In attesa di quel salto culturale e di civiltà che permetta di essere sé stessi, sempre e ovunque.
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I discorsi di Simone e Matteo. Si proclama l’attenzione a tutte le diversità, ma nessuno in realtà lo fa davvero. In attesa di quel salto culturale e di civiltà che permetta di essere sé stessi, sempre e ovunque.
Simone sta sorseggiano uno Spritz con Matteo. È venerdì sera, entrambi hanno lavorato almeno 12 ore al giorno tutta la settimana e un’oretta di relax sentono di meritarsela proprio. Matteo, come al solito, si appunta medaglie lavorative raccontando i successi veri o presunti che ha raggiunto negli ultimi giorni. Simone ascolta con pazienza. Matteo inizia poi a lamentarsi di sua moglie, sempre troppo pedante e petulante ai suoi occhi, per poi inevitabilmente deviare l’argomento su Marina, la collega dell’ufficio acquisti a cui sta puntando da un po’. Invariabilmente, i commenti riguardano dettagli fisici e immagini di quello che succederà quando finalmente lei cederà alla sua neanche troppo discreta corte. Simone sa che questo è il punto in cui dovrà sforzarsi di interagire maggiormente, commentando con un linguaggio colorito, con delle punte triviali. Racconterà anche molto brevemente dei programmi nel weekend con la storica fidanzata Sofia. Fidanzata che, in realtà, vede sempre meno e che questo fine settimana fortunatamente non sarà in città. Lui in realtà accoglierà a casa – con tutte le accortezze del caso – Beppe, anche lui collega dell’ufficio acquisti. Occhi e capelli neri e un fisico statuario. Nessuno può sapere, nessuno deve sapere. In azienda si proclama a gran voce l’attenzione a tutte le diversità, ma nessuno in realtà ci crede davvero. E allora niente di meglio che uniformarsi, apparire come gli altri si aspettano che tu sia, ma in realtà focalizzarsi sull’unica cosa che conti: stare bene, lontano da maschere e finzioni. In attesa di quel salto culturale e di civiltà che permetta di essere sé stessi, sempre e ovunque.   di Lady Jane

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