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Kia Challenge: come morire per una sfida su TikTok

14 gravi incidenti stradali e 8 morti per una sfida online. Non è l’epilogo di una puntata di Black Mirror, ma la tragica conseguenza della Kia Challenge lanciata su TikTok
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L’assurda vicenda inizia nel luglio 2022, quando un gruppo che si fa chiamare Kia Boyz pubblica sul social cinese una challenge, invitando gli altri utenti a fare lo stesso. Nel video si mostrava come mettere in moto e rubare auto del gruppo Hyundai-Kia in pochi e semplici passaggi. Al termine, utilizzando un caricabatterie del telefono, i Kia Boyz riuscivano ad accendere l’auto e a farla partire.

Il deficit di sicurezza deriva dal fatto che Hyundai e Kia avevano prodotto diversi veicoli, venduti tra il 2015 e il 2019 negli Stati Uniti e in Australia, senza immobilizzatore elettronico, usato invece dagli altri produttori. Spesso si tratta di un dispositivo di sicurezza a tecnologia Rfid che “certifica” lo scambio dati con la chiave di accensione.

Su ben 8,3 milioni di auto (3,8 milioni di Hyundai e 4,5 milioni di Kia) questo controllo non avveniva. La challenge è diventata virale rimanendo visibile per circa due settimane prima di essere rimossa da Bytedance, l’azienda cinese proprietaria di TikTok. Nel frattempo si contavano già i danni.

Secondo la National Highway Traffic Safety Administration, la “Kia Challenge” ha provocato centinaia di furti di auto negli Usa, con almeno 14 incidenti accertati e 8 morti. Per fare qualche esempio dai media locali, la polizia di Norfolk, in Virginia, ha registrato un aumento del 35% dei furti di Kia e Hyundai nella prima metà di luglio 2022. A St. Paul, Minnesota, a luglio 2022 venivano segnalati circa 460 veicoli Kia e Hyundai rubati da inizio anno, contro i 63 dello stesso periodo 2021.
Ora i due marchi coreani sono dovuti correre ai ripari, offrendo aggiornamenti software gratuiti per oltre 8 milioni di auto già sul mercato.

Questa assurda vicenda dovrebbe aumentare la nostra attenzione sulla sicurezza degli oggetti smart, che non si può più sottovalutare. Circa la consapevolezza dei giovani sulle conseguenze delle loro azioni, la soluzione (e il problema) risiede nelle famiglie. Purtroppo qui non basterà aggiornare un software per risolvere la questione.

Di Giovanni Palmisano

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