
La bella prova di maturità
Pandemia, Liliana Segre, il premio Nobel Parisi, l’iperconnessione: una bella sorpresa il tema della maturità di quest’anno.
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Pandemia, Liliana Segre, il premio Nobel Parisi, l’iperconnessione: una bella sorpresa il tema della maturità di quest’anno.
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Pandemia, Liliana Segre, il premio Nobel Parisi, l’iperconnessione: una bella sorpresa il tema della maturità di quest’anno.
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Pandemia, Liliana Segre, il premio Nobel Parisi, l’iperconnessione: una bella sorpresa il tema della maturità di quest’anno.
Il rito della maturità è tornato, per fortuna. Pur con tutte le polemiche che hanno preceduto la prova 2022 – dopo due anni di pandemia e di esami monchi – le lunari ipotesi di rinunciare alla prova scritta di italiano, il solito balletto sul numero di scritti e di materie all’orale, al termine della giostra alcuni aspetti si sono imposti con naturalezza. E si registra anche qualche bella sorpresa.
Il vecchio, temutissimo “tema“ continua a essere il punto di riferimento, l’emblema dell’esame in quanto tale. La prova delle prove, in cui i ragazzi sono chiamati ad affrontare l’avversario più insidioso: se stessi. È giusto che non lo si comprenda a 17 o 18 anni, ma scrivere su una traccia proposta da altri è uno degli scogli lungo la strada della maturità (non quella scolastica, quella vera). Perché si tratta di aver studiato, certo, ma soprattutto di avere il coraggio, la voglia e, perché no, provare lo sfizio di mettere la propria personalità in vetrina.
In definitiva, il “tema“ è questo, un’operazione che tanti faranno poche altre volte nella vita e che per altri diventerà parte della propria esistenza, in termini professionali e non solo. Così, la maturità resta uno snodo in quanto esperienza, al di là delle percentuali bulgare dei promossi e della relativa capacità di far emergere il talento del singolo candidato.
Quest’anno, con il ritorno dell’esame ‘normale’, anche le mitologiche tracce lasciano più di un motivo di soddisfazione. Era la sorpresa a cui accennavamo: il ministero ha partorito temi di indiscutibile interesse, a cominciare dallo spunto sull’iperconnessione che non a caso è stato scelto dalla maggioranza degli studenti. Sarebbe bello che la riflessione non si fermasse al tema della maturità, perché è siderale la distanza che si è creata tra il mondo dei nostri figli e quello che trovano quando entrano in classe. Un balzo indietro ormai di decenni.
Bello aver avuto il coraggio di parlare di pandemia, giusto non aver sottoposto ai ragazzi scivolose riflessioni sulla guerra, di valore aver dedicato due tracce a Liliana Segre e al premio Nobel Parisi. Personaggi straordinari per quel ruolo che crediamo stupidamente non serva più ai nostri ragazzi: essere ispiratori e maestri. Ieri, è stata una bella giornata.
Di Fulvio Giuliani
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