La challenge shock su Tik Tok
La sfida del momento è stata ribattezza “Boiler Summer Cup” una challenge folle in cui le ragazze in carne vengono bullizzate dai loro coetanei.
| Società
La challenge shock su Tik Tok
La sfida del momento è stata ribattezza “Boiler Summer Cup” una challenge folle in cui le ragazze in carne vengono bullizzate dai loro coetanei.
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La sfida del momento è stata ribattezza “Boiler Summer Cup” una challenge folle in cui le ragazze in carne vengono bullizzate dai loro coetanei.
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La sfida del momento è stata ribattezza “Boiler Summer Cup” una challenge folle in cui le ragazze in carne vengono bullizzate dai loro coetanei.
Mentre si fanno grandi battaglie per l’inclusione, mentre si tenta di scardinare canoni e pregiudizi, i giovanissimi si sfidano cercando di conquistare ragazze con qualche chilo di troppo per poi deriderle. I video fanno rabbrividire, eppure su TikTok – utilizzato tantissimo proprio dai ragazzini – si tratta della sfida del momento. L’hanno ribattezzata “Boiler Summer Cup” e boiler è il termine con cui indicano proprio le loro coetanee più in carne. Chi riesce a conquistarne di più fa più punti e sale in classifica in questa challenge folle che per la verità è però solo l’ultima di una lunga serie.
Specialmente il social cinese, meno controllato degli altri, è ricettacolo di questo tipo di fenomeni ma il problema è l’ampio seguito che assurdità come queste hanno fra i giovani. Anche perché la maggior parte di chi usa questo strumento è minorenne e questo deve far riflettere. Innanzitutto su quanto rischi di sfuggire di mano un social che consente a chiunque di pubblicare contenuti anche offensivi, senza che vi sia filtro. E poi perché esiste un problema, se i ragazzini si divertono umiliando le loro coetanee solo perché non sono magre e filiformi.
Non che non succedesse in passato: le prese in giro hanno accompagnato gli anni scolastici di tutti quanti, non facciamo finta che prima fosse diverso. Ma intanto adesso la società cerca di proporre modelli ben più inclusivi. Mentre prima certe assurdità rimanevano confinate entro le mura di una classe o la ristretta cerchia di una compagnia di amici, adesso quel modo di comportarsi viene invece esibito. Per guadagnarsi uno spicchio di celebrità e quindi anche qualcosa da emulare, naturalmente. Con conseguenze imprevedibili: basti ricordare che un anno fa una bambina di dieci anni è morta a Palermo proprio per aver partecipato su TikTok a una “sfida dell’asfissia”.
Si fa tutto per un pugno di like, senza che vi sia la minima percezione delle conseguenze. E il problema è anche che chi diventa famoso lì, su quei social, viene visto come qualcuno che “ce l’ha fatta”, che in qualche modo è riuscito a emergere. Come se il numero di follower fosse termometro di un’esistenza ben riuscita, quando invece spesso ciò che lì viene rappresentato non racconta affatto la realtà di questi personaggi. Postare filmati in cui si prende in giro una coetanea definendola un boiler è non solo inquietante, ma anche estremamente umiliante per le vittime di questi giochi assurdi. Se non altro perché quello che in Rete viene pubblicato poi lì rimane. Non sottovalutiamo la pericolosità di tutto questo: non sono bravate e possono avere ripercussioni drammatiche.
di Annalisa Grandi
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