AUTORE: Maruska Albertazzi
Chiedetelo a qualsiasi astrologo – anche il meno esperto – e vi dirà che il 2022 sarà l’anno dei segni d’acqua, in particolare Pesci e Cancro, perché Saturno in Acquario affaticherà ancora a lungo lo Scorpione nonostante l’influsso positivo di Giove in Pesci. Queste poche righe avranno effetti diversi a seconda del lettore. Se si tratta di una mente scientifica, poco incline al magico, atea e individualista, saranno considerate alla stregua di una barzelletta; se invece a leggere è stato un agnostico con una visione metafisica dell’universo, con una mente più letteraria e che guarda con interesse alle religioni pur non essendo praticante, è probabile che le stesse righe abbiano la capacità più o meno marcata di influenzarne il pensiero.
In realtà, per quanto ci sforziamo di ribadire la nostra distanza dall’astrologia, ne siamo quasi tutti affascinati. Di certo lo era Carl Jung, lo psicanalista svizzero allievo di Freud, che sosteneva che nell’astrologia fossero condensate tutte le conoscenze psicologiche dell’antichità. Nella sua teoria della sincronicità – ovvero delle coincidenze che non sono vere coincidenze – Jung mescolava scienza e magia in un modo molto più sottile e arguto di quanto non si pensi. Questa idea che un ordine universale sconosciuto si manifesti in una situazione specifica a prescindere dalle nostre azioni è stata esplorata anche dalla fisica quantistica e fa parte delle tante questioni irrisolte che mantengono vivo l’interesse scientifico in materie che di scientifico sembrerebbero avere ben poco.
L’idea che i movimenti dei pianeti possano influenzare la vita dell’uomo non è così folle, se pensiamo che la luna ha la capacità di interferire con le maree e il ciclo mestruale. L’astrologia ha, tra l’altro, la capacità unica di rispondere a molte esigenze dell’uomo moderno tra cui, una su tutte, la paura del futuro e il bisogno di esorcizzare la morte. Esattamente come una religione, l’astrologia ci permette di accedere a una dimensione metafisica, col vantaggio di non porci il problema dell’esistenza di Dio. Al tempo stesso, l’idea che esista un destino segnato dagli astri contro cui possiamo fare poco o niente ci mette al riparo dalla paura del fallimento, come accadeva per il Fato degli antichi Greci.
Ad alimentare la fiducia nella lettura degli astri esistono curiose coincidenze storiche, come ad esempio l’incredibile similitudine tra le carte astrali di Galileo, Einstein e Darwin o tra quelle di Agatha Christie e Sir Arthur Conan Doyle. Nel 1954, in un’intervista, Carl Jung dichiarò la sua convinzione che certi fatti fossero correlati con il moto dei pianeti, «soprattutto le afflizioni di Saturno e Urano», guarda caso i due pianeti che hanno iniziato la loro lenta quadratura – aspetto tra i più negativi – proprio nel 2020. Speriamo che Giove in Pesci basti a rimettere in sesto le cose.
di Maruska Albertazzi
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- Tag: società
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