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L’intervista video agli studenti in sciopero della fame dell’Università La Sapienza di Roma

Continuano le proteste all’Università La Sapienza di Roma: le dichiarazioni dei due studenti, Francesca e Leonardo, del collettivo Cambiare Rotta

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L’intervista video agli studenti in sciopero della fame dell’Università La Sapienza di Roma

Continuano le proteste all’Università La Sapienza di Roma: le dichiarazioni dei due studenti, Francesca e Leonardo, del collettivo Cambiare Rotta

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L’intervista video agli studenti in sciopero della fame dell’Università La Sapienza di Roma

Continuano le proteste all’Università La Sapienza di Roma: le dichiarazioni dei due studenti, Francesca e Leonardo, del collettivo Cambiare Rotta

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Continuano le proteste all’Università La Sapienza di Roma: le dichiarazioni dei due studenti, Francesca e Leonardo, del collettivo Cambiare Rotta

Francesca e Leonardo sono i due studenti della Sapienza da ieri in sciopero della fame. Si sono incatenati davanti al rettorato dell’ateneo, chiedono un incontro con la rettrice Antonella Polimeni. “Sciopero della fame contro il genocidio. Stop accordi: Polimeni ascoltaci”, c’è scritto sul cartellone affisso alle loro spalle. A pochi metri, le tende da campeggio simbolo del presidio sono piantate sul pratone della città universitaria, dove oggi alle 18 è in programma una nuova assemblea.

Alla Sapienza si respira ancora aria di protesta dopo gli scontri di martedì tra forze dell’ordine e studenti, due dei quali arrestati. Il presidio sotto al rettorato non si scioglierà fino a quando la rettrice Polimeni – invitata all’assemblea di oggi – non accetterà un confronto: «Diciamo che è stata già abbastanza chiara sulla sua non volontà di recidere gli accordi con le università israeliane. Però sicuramente c’è un problema di democrazia importante. Perché se sono mesi di mobilitazione non è soltanto la componente studentesca che si sta mobilitando, ma c’è anche quella accademica, dei docenti, dei ricercatori, dei dottorandi», dice Francesca, studentessa di Mediazione linguistica e militante del collettivo Cambiare Rotta.

Le rivendicazioni degli studenti verranno ribadite anche nell’assemblea in programma nel pomeriggio di oggi: «Speriamo che la rettrice dia la sua disponibilità a un incontro e si prenda in qualche modo la responsabilità di dialogare con gli studenti», dichiara Lorenzo, studente di Filosofia. «Speriamo anche che nel caso in cui invece decidesse di non partecipare, lo dica chiaramente dando le ragioni del motivo per cui fino ad oggi non ha preso in considerazione le nostre rivendicazioni, e che si renda conto del fatto che continua a non esistere nessuno spazio di dialogo all’interno di questo ateneo».

Intanto, gli investigatori in queste ore stanno analizzando i video degli scontri di martedì per capire se tra gli studenti ci fossero, come sembra, anche attivisti anarchici: «Infiltrazioni? Sì, crediamo che sia un’operazione di totale strumentalizzazione e tentativo di circoscrivere le nostre proteste a una minoranza fuori dalla realtà che, appunto, viene strumentalizzata – dice ancora Francesca. – Noi sinceramente rifiutiamo qualsiasi tipo di retorica in questo senso. Noi siamo studenti di questa università che vogliono parlare con la propria rettrice e portare le proprie rivendicazioni dopo mesi di mobilitazioni».

Di Giacomo Chiuchiolo

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