Modena contro la propaganda putiniana
Un evento filorusso si sarebbe dovuto tenere in una sala civica del comune di Modena. Radicali e altri partiti scendono in piazza per protestare contro la propaganda di Putin
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Un evento filorusso si sarebbe dovuto tenere in una sala civica del comune di Modena. Radicali e altri partiti scendono in piazza per protestare contro la propaganda di Putin
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Un evento filorusso si sarebbe dovuto tenere in una sala civica del comune di Modena. Radicali e altri partiti scendono in piazza per protestare contro la propaganda di Putin
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Un evento filorusso si sarebbe dovuto tenere in una sala civica del comune di Modena. Radicali e altri partiti scendono in piazza per protestare contro la propaganda di Putin
Si sarebbe dovuta tenere in una sala civica di Modena la mostra/conferenza “Mariupol – La rinascita dopo la guerra”, organizzata dall’associazione culturale “Russia-Emilia-Romagna”. Dopo un’attenta analisi dei contenuti e su richiesta del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, la Giunta del Comune ha revocato la concessione. Come riportato nella delibera: “l’iniziativa assume le caratteristiche di una manifestazione di aperto sostegno alla guerra d’invasione intrapresa dalla Russia nei confronti dell’Ucraina e quindi in contrasto con l’articolo 3 dello Statuto comunale, oltre che in contrasto con l’articolo 11 della Costituzione”. Sul caso era intervenuto anche il ministero degli Affari Esteri dell’Ucraina, che considerava l’evento “una provocazione russa”.
Prima della decisione comunale, i Radicali italiani avevano indetto una manifestazione di protesta per contestare l’incontro che si sarebbe dovuto tenere ieri nella città emiliana. Nonostante l’avvenuta cancellazione, i Radicali, insieme ad altri cinquanta partiti e associazioni, hanno deciso di scendere comunque in piazza per “ribadire ancora una volta che non c’è posto per le menzogne del criminale Putin”.
“Siamo profondamente grati per la decisione della giunta comunale di Modena per la risoluta scelta di annullare l’evento di propaganda russa, dedicato al presunto ‘fiorente’ Mariupol durante l’occupazione russa. Ci auguriamo che questo precedente possa incentivare un’azione più attiva da parte del pubblico contro la disinformazione russa in Italia e fungere da segnale per le istituzioni pubbliche e le amministrazioni locali nell’aumentare l’attenzione verso la diffusione della propaganda di Mosca e le manipolazioni del Cremlino che intossicano la società”, ha dichiarato l’ambasciatore dell’Ucraina in Italia, Yaroslav Melnyk.
Un caso simile è avvenuto anche a Lucca, dove il 27 gennaio, in occasione del “Giorno della Memoria”, nella sala di un albergo si sarebbe dovuto tenere un evento alla presenza di Aleksander Dugin, il filosofo russo soprannominato “il cervello di Putin”. Dopo le numerose email di protesta l’hotel ha disdetto l’evento.
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