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Vandalizzato il murales di Laika su Paola Egonu: “Il razzismo è un cancro”

Dopo sole 24 ore il murales della nota artista Laika dedicato a Paola Egonu e contro il razzismo è stato vandalizzato: la pelle nera è stata sfregiata con vernice rosa

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Vandalizzato il murales di Laika su Paola Egonu: “Il razzismo è un cancro”

Dopo sole 24 ore il murales della nota artista Laika dedicato a Paola Egonu e contro il razzismo è stato vandalizzato: la pelle nera è stata sfregiata con vernice rosa

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Vandalizzato il murales di Laika su Paola Egonu: “Il razzismo è un cancro”

Dopo sole 24 ore il murales della nota artista Laika dedicato a Paola Egonu e contro il razzismo è stato vandalizzato: la pelle nera è stata sfregiata con vernice rosa

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Dopo sole 24 ore il murales della nota artista Laika dedicato a Paola Egonu e contro il razzismo è stato vandalizzato: la pelle nera è stata sfregiata con vernice rosa

È durato soltanto 24ore il murales realizzato dalla nota street artist italiana Laika – dal titolo “Italianità” – davanti alla sede romana del Coni: nella notte è stato vandalizzato da ignoti che hanno coperto la pelle della campionessa olimpica Paola Egonu di vernice rosa e cancellato anche le parole ‘stop’, ‘hate’, ‘xenophobia’ e ‘racism’. Lo splendido viso della Egonu, reso irriconoscibile.

“Questa vittoria è uno schiaffo a tutti i cosiddetti ‘patrioti’ che non accettano un’Italia multietnica, fatta di seconde generazioni, che non vuole lo ius soli” aveva scritto Laika sul suo profilo Instagram presentando l’opera nata con un duplice obiettivo: celebrare l’ultimo oro della squadra femminile di pallavolo ma soprattutto ribattere a chi aveva messo in discussione – come il generale Vannacci – le origini italiane della Egonu, macchiando una vittoria con pennellate di odio e razzismo. “Egonu? Sono contentissimo, non ho mai messo in dubbio le sue capacità prestazionali o la sua italianità, ho solo sostenuto che ha origini non italiane ben visibili”, aveva commentato il generale il giorno dopo la vittoria.

Intanto, una passante nel pomeriggio ha ridipinto con un pennarello il colore della pelle della campionessa azzurra e la condanna del gesto, nel mondo politico, è unanime. La stessa Laika ha dichiarato: “Il razzismo è un brutto cancro”. Un bruttissimo momento, che cancella una fase di ottimismo e entusiasmo a cui le Olimpiadi di Parigi ci avevano abituato in questi giorni catapultandoci nella vita reale: in Italia c’è un problema di razzismo, reale e tangibile, che neanche un oro olimpico potrà risolvere. Prenderne coscienza è il primo e più importante passo per operare un umano e quanto mai necessario cambiamento culturale.

di Raffaela Mercurio

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