Pippo Baudo è morto, la leggenda della televisione italiana è venuta a mancare a 89 anni
Morta la leggenda della televisione italiana. I familiari e gli amici confermano la notizia, Baudo aveva 89 anni

Pippo Baudo è morto, la leggenda della televisione italiana è venuta a mancare a 89 anni
Morta la leggenda della televisione italiana. I familiari e gli amici confermano la notizia, Baudo aveva 89 anni
Pippo Baudo è morto, la leggenda della televisione italiana è venuta a mancare a 89 anni
Morta la leggenda della televisione italiana. I familiari e gli amici confermano la notizia, Baudo aveva 89 anni
È morto a Roma all’età di 89 anni Pippo Baudo. Leggenda della televisione italiana, ha condotto tredici festival di Sanremo e decine di programmi di grande successo, da Canzonissima a Domenica in. La notizia, appresa da fonti vicine alla famiglia, è stata confermata dal suo storico legale e amico fraterno, l’avvocato Giorgio Assumma.
E’ un luogo comune ma in questo caso centrato, centratissimo. Pippo Baudo, morto questa sera a 89 anni, è un pezzo piuttosto corposo della televisione italiana. E’ morto sabato sera, la sua collocazione storica, leggendaria, anche se il giorno dopo Ferragosto. “Fantastico” e “Canzonissima”, poi “Domenica In” e 13 edizioni del “Festival di Sanremo”, oltre a un altro pacchetto di programmi in Rai, con una breve e non produttiva esperienza a Fininvest, poi diventata Mediaset.
E’ stato il volto di una tv popolare ma gentile, elegante, profonda. Talent scout di figure maschili e femminili (Fiorello, Lorella Cuccarini per tutti) che poi sono diventate stelle del piccolo schermo. Ha lanciato anche Beppe Grillo, che lanciò la battuta su Bettino Craxi che fece infuriare il Partito socialista. Baudo è stato, con Mike Bongiorno e Corrado, la tv italiana tra gli anni 70 e 80.
Ha saputo abbracciare più di una generazione. Ha accompagnato la televisione italiana che andava a mutare pelle. Baudo ha girato l’Italia, ha compreso i sentimenti che animavano il paese e anche che cosa chiedeva l’Italia il sabato sera: leggerezza, ma impegno. E’ stato impeccabile anche davanti alle difficoltà più spinose. Da Cavallo Pazzo a Sanremo all’intervista ad Ugo Tognazzi che, accusato su Il Male di essere il capo delle Brigate Rosse, iniziò a insidiarlo dicendo in diretta che aveva una bomba in tasca. Il flusso dei ricordi, degli omaggi sui social è infermabile.
E sono utilizzati – giustamente – gli aggettivi che vanno riservati a una leggenda della tv che se ne va, che ha scritto la storia, ha scritto i codici di conduzione. E’ stato un pezzo del costume italiano e di un tipo di tv che davvero manca.
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche

Camera ardente di Giorgio Armani, l’ultimo saluto dei milanesi – IL VIDEO

Torna la ‘Maturità’, mai andata via

Maternità digitale, zona grigia
