Psicologi a scuola, bene i nuovi fondi in Finanziaria ma oggi ancora troppo pochi per rispondere alle tante richieste di aiuto
Cosa chiedono gli studenti agli psicologi a scuola? Una recente indagine ha provato a fare il punto sul ruolo di questa figura divenuta ormai indispensabile per ragazzi sempre più in crisi, incapaci di gestire le proprie emozioni come spesso le cronache ci raccontano
Psicologi a scuola, bene i nuovi fondi in Finanziaria ma oggi ancora troppo pochi per rispondere alle tante richieste di aiuto
Cosa chiedono gli studenti agli psicologi a scuola? Una recente indagine ha provato a fare il punto sul ruolo di questa figura divenuta ormai indispensabile per ragazzi sempre più in crisi, incapaci di gestire le proprie emozioni come spesso le cronache ci raccontano
Psicologi a scuola, bene i nuovi fondi in Finanziaria ma oggi ancora troppo pochi per rispondere alle tante richieste di aiuto
Cosa chiedono gli studenti agli psicologi a scuola? Una recente indagine ha provato a fare il punto sul ruolo di questa figura divenuta ormai indispensabile per ragazzi sempre più in crisi, incapaci di gestire le proprie emozioni come spesso le cronache ci raccontano
Sono in aumento i fatti di cronaca legati a comportamenti disfunzionali da parte di adolescenti così come gli episodi di disagio segnalati fin dalla tenera età legati ad ansia o stress. Da qui l’importanza di promuovere sul tutto il territorio la figura dello psicologo scolastico in grado di dare un supporto concreto a studenti e studentesse ma anche al corpo docenti e a quei genitori che dovessero trovarsi in difficoltà.
In questo la Lombardia ha fatto da faro dove si è costituito un Gruppo di Lavoro dedicato presso l’ Ordine degli Psicologi, volto a rendere la figura dello psicologo scolastico una presenza costante nella scuola. Tra le mansioni affidate al Gruppo si rileva: il monitoraggio continuo dei servizi attivati sul territorio, la produzione di materiali informativi e linee guida, il dialogo istituzionale costante con Regione Lombardia e la valorizzazione delle competenze professionali già presenti.
Purtroppo le richieste sono tantissime e spesso il numero di professionisti non è sufficiente a soddisfarle tutte. L’alternativa resta il percorso privato che però presenta costi elevati che non tutti si possono permettere nonostante il recente bonus psicologo promosso dal Governo – per chi è riuscito ad accaparrarselo vista la valanga di domande pervenute all’Inps – rappresenti un piccolo segnale di attenzione al problema.
Le legge di Bilancio 2025 ha poi previsto un fondo specifico per garantire l’accesso al supporto psicologico per gli studenti, con un investimento iniziale di 10 milioni di euro per il 2025, aumentato quest’anno a 18,5 milioni a partire dal 2026.
Una recente indagine condotta da un team di ricercatori del Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi della Lombardia ha evidenziato l’importanza dello psicologo nelle scuole: “Abbiamo chiesto agli psicologi di dirci quali siano le aree su cui lavorano maggiormente e quali siano le competenze che sentono di non avere ancora – ha spiegato Emanuela Confalonieri psicologa e docente di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione presso l’Università Cattolica di Milano – Lo scopo era comprendere cosa proporre, come far lavorare questo psicologo, avendo da anni l’obiettivo di arrivare alla presenza, di questa figura professionale, in maniera uniforme su tutto il territorio italiano, anche attraverso un’apposita legge che lo preveda”.
Tra le aree di lavoro più attenzionate dagli psicologi scolastici, emergono il counseling scolastico, la promozione della salute e la prevenzione del rischio. Da questo punto di vista, la scuola ha esigenze particolari in base ad ordine e grado di istruzione: “se partiamo dalle scuole secondarie di secondo grado, le esigenze principali sono i bisogni dei ragazzi, degli adolescenti che accendono al punto di ascolto – sostiene Confalonieri – Lo sportello a quel livello di scuola è l’attività che maggiormente vede coinvolti gli psicologi. Gli studenti portano problemi legati alla crescita, alla loro identità, problemi legati, a volte, anche alla scuola e trovano in quel contesto un primo luogo di ascolto”.
Si tratta di una prima tappa, dove il terapeuta ravvisa l’entità della problematica e nel caso in cui lo spessore della questione non sia arginabile a stretto raggio, indirizza lo/la studente ed eventualmente i genitori ad un percorso di psicoterapia ulteriore fuori dalla scuola.
Tutt’altra fotografia quella relativa agli ordini di scuola inferiori: “Nella scuola secondaria di primo grado e scuola primaria, continua la Docente, maggiormente coinvolti sono gli insegnanti e i loro bisogni. Qui emergono problemi di gestione della classe, con un focus sulla buona riuscita dell’apprendimento e più in generale su tutta la dimensione relazionale, la regolazione emotiva. Qui si tratta di supportare gli insegnanti nella gestione delle classi”.
Per quel che concerne le relazioni, questo viene ad essere un tema caldo per ogni ordine e grado scolastico, certo è che affrontarlo fin dalla tenera età con un’educazione apposita sarebbe quanto di meglio si potrebbe realizzare.
“Allo stesso tempo, la figura dello psicologo se inserita in un’ottica di sostegno non solo del singolo, ma dell’intera comunità, potrebbe fungere anche come un’ottima risorsa volta alla prevenzione” conclude l’esperta – Lo psicologo è al servizio non soltanto del singolo, ma di tutta la comunità scolastica. Per cui lavora con i genitori, gli insegnanti, i dirigenti e lo può fare sia in un’ottica di consulenza, quindi incontrando le persone individualmente, ma anche tanto a livello di gruppo”.
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