Ragazzi senza cuore, una guerra tra giovanissimi in assenza di valori
Cosa sta accadendo ai ragazzi di oggi che si mostrano sempre più aggressivi e violenti con il proprio prossimo? Una crisi che attraversa più generazioni e che a cascata si riversa su chi ancora non ha gli strumenti per capire la differenza tra il bene e il male (purché qualcuno glielo insegni)
Ragazzi senza cuore, una guerra tra giovanissimi in assenza di valori
Cosa sta accadendo ai ragazzi di oggi che si mostrano sempre più aggressivi e violenti con il proprio prossimo? Una crisi che attraversa più generazioni e che a cascata si riversa su chi ancora non ha gli strumenti per capire la differenza tra il bene e il male (purché qualcuno glielo insegni)
Ragazzi senza cuore, una guerra tra giovanissimi in assenza di valori
Cosa sta accadendo ai ragazzi di oggi che si mostrano sempre più aggressivi e violenti con il proprio prossimo? Una crisi che attraversa più generazioni e che a cascata si riversa su chi ancora non ha gli strumenti per capire la differenza tra il bene e il male (purché qualcuno glielo insegni)
Cosa sta succedendo ai nostri ragazzi? Quali risposte dare per provare a dare un senso ai fatti di cronaca che quasi ogni giorno campeggiano sulle prime pagine dei giornali? Ma ancor di più, quali domande porsi, arrivati a questo punto di non ritorno?
Ha impressionato chiunque dotato di buonsenso leggere del 16enne invalido seviziato a Torino da altri ragazzini di un’età compresa tra i 14 e i 15 anni nella notte di Halloween; allo stesso modo fa spavento sapere che una fetta importante di adolescenti si senta autorizzata a uscire con un coltello in tasca per sentirsi più sicura da apparenti nemici che hanno praticamente la loro stessa età in una guerra urbana che non trova fine.
Un mondo dove la legge del più forte sembra avere la meglio e ci si sente autorizzati a farsi giustizia da soli, dove le dinamiche ricordano più quelle di un videogioco in cui la vita umana non ha più valore, quasi ce ne fosse un’altra a disposizione prima del game over finale; un gioco dove vige il senso di impunità e manca ogni senso della misura.
Qualcuno deve pur avere qualche responsabilità se i giovani d’oggi sono diventati così remissivi e aggressivi al tempo stesso e se oggi anche quelle strade, un tempo considerate sicure, fanno paura. Qualcuno dovrà pure spiegarci perché mandare un figlio a casa di alcuni amichetti la notte delle streghe può significare ritrovarlo rasato, senza più sopracciglia e con una bruciatura di sigaretta sulla caviglia.
Una famiglia sempre più assente, una scuola che si limita a fare il compitino, i social che rappresentano una realtà dove chi si mostra debole diventa facile bersaglio, idoli 3.0 che veicolano messaggi spesso aberranti come fanno certe canzoni che sono un inno all’istigazione a delinquere con buona pace di tutti (poi però abbiamo chi vorrebbe censurare la musica di Prokofiev o i testi di Dostoevskij perché russi).
Per trovare le risposte corrette è necessario porsi le domande giuste. E’ ora di cominciare a farsele e di agire, nessuno escluso.
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