Un Vietnam quotidiano a Roma Nord
L’affermazione di Pietro Castellitto ha fatto parecchio discutere. Il paragone tra Roma Nord e il Vietnam risulta davvero indelicato, soprattutto considerata la posizione di privilegio del figlio di due grandi artisti.
| Società
Un Vietnam quotidiano a Roma Nord
L’affermazione di Pietro Castellitto ha fatto parecchio discutere. Il paragone tra Roma Nord e il Vietnam risulta davvero indelicato, soprattutto considerata la posizione di privilegio del figlio di due grandi artisti.
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L’affermazione di Pietro Castellitto ha fatto parecchio discutere. Il paragone tra Roma Nord e il Vietnam risulta davvero indelicato, soprattutto considerata la posizione di privilegio del figlio di due grandi artisti.
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L’affermazione di Pietro Castellitto ha fatto parecchio discutere. Il paragone tra Roma Nord e il Vietnam risulta davvero indelicato, soprattutto considerata la posizione di privilegio del figlio di due grandi artisti.
Che crescere non sia semplice lo sappiamo tutti quanti; qualcuno però sembra aver vissuto l’adolescenza in un modo francamente troppo drammatico. Soprattutto se si chiama Pietro Castellitto ed è doppiamente figlio d’arte: dell’attore Sergio Castellitto e della scrittrice Margaret Mazzantini.
Il ragazzo – che ha scritto un libro, interpretato Francesco Totti in tv e diretto un film – è riuscito a dire in una intervista che «chi è cresciuto a Roma Nord ha fatto il Vietnam», per poi aggiungere che «non esiste posto più feroce». Ora, la zona descritta è quella dei quartieri ‘bene’ della Capitale e non la periferia disagiata. E il paragone francamente fa sorridere, con tutto il rispetto per chi in Vietnam ci ha combattuto davvero. Riesce infatti difficile immaginare che il giovane Castellitto possa aver vissuto un’infanzia e un’adolescenza paragonabili a una guerra, a prescindere da dove sia cresciuto. Avere poi due genitori del genere crediamo comporti anche una serie di vantaggi e di agi. Come altri che indossano un cognome importante, forse si stava solo sforzando di apparire meno ‘figlio di papà’. In tal caso ha ottenuto l’esatto contrario. Poi certo, ciascuno può aver vissuto gli anni della crescita con particolare travaglio e questo prescinde da città, quartiere e nome; ma da lì a raccontarsi come un sopravvissuto ce ne passa. D’altronde, per spiegare quanto sia stato turbolento da giovane ha rivelato di essere stato sospeso per aver sputato nel diario di una compagna. Non serve aggiungere altro. di Gaia BottoniLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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