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Sbrigarsi senza limiti di tempo

L’effetto imprevisto del tempo imposto. Senza scadenze si agisce prima.
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Sbrigarsi senza limiti di tempo

L’effetto imprevisto del tempo imposto. Senza scadenze si agisce prima.
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Sbrigarsi senza limiti di tempo

L’effetto imprevisto del tempo imposto. Senza scadenze si agisce prima.
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L’effetto imprevisto del tempo imposto. Senza scadenze si agisce prima.
Colpo di scena sul versante procrastinazione. Si, avete capito bene cari amanti del rinvio, ci sono delle novità che vi renderanno felici, o quantomeno più leggeri. Pare infatti che le scadenze siano i nuovi ‘ladri di tempo’, altro che procrastinare. In alcuni casi porsi una deadline può diventare una trappola. A scoprirlo sono stati i ricercatori della Otago Business School in Nuova Zelanda, che hanno testato l’effetto della lunghezza della scadenza sul completamento del compito, che in questo caso era strettamente legato alla raccolta fondi per gli enti di beneficenza. I partecipanti sono stati invitati a compilare un sondaggio online: qualora avessero completato il sondaggio, i ricercatori avrebbero donato 10 dollari in opere di carità. È stata data loro una settimana, un mese o nessuna scadenza per rispondere. I dati sono oltremodo interessanti. Le risposte al sondaggio sono state maggiori quando non era specificata alcuna scadenza. Quando invece la deadline era lontana, i partecipanti hanno mostrato tassi di risposta molto bassi. Nessuna scadenza e la scadenza di una settimana hanno portato a molte risposte precoci, mentre il termine lungo – un mese – sembrava dare alle persone il permesso di procrastinare, per poi dimenticare. Diciamo subito che parte di questi dati non ci sorprende: sappiamo da tempo che specificare una deadline più breve aumenta la possibilità di ricevere risposte rispetto a scadenze più lunghe. Tuttavia è molto interessante il fatto che i soggetti dello studio abbiano compilato il maggior numero di questionari quando non è stato specificato alcun termine. Se si tratta di aiutare qualcuno, pianificare una scadenza più lunga rimuove l’urgenza di agire – urgenza che solitamente viene percepita dalle persone quando viene chiesto loro di fornire aiuto. Ecco quindi che il compito viene rimandato, ed è la fine. Lo faccio oggi, lo faccio domani… Ma perché i tassi di risposta aumentano quando non viene specificata la deadline? Una delle spiegazioni più plausibili, secondo i ricercatori, è legata al fatto che i partecipanti suppongono che vi sia una ‘scadenza implicita’, seppur non evidente. Quindi sarebbe il caso di sfruttare questo meccanismo implicito: se abbiamo bisogno dell’aiuto di qualcuno meglio non stabilire una deadline. E se proprio dobbiamo farlo, è preferibile avere scadenze a breve termine. di Daniel Bulla  

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