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Scuola, preparare al mondo digitale

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Recenti classifiche sull’alfabetizzazione digitale vedono l’Italia agli ultimi posti. Coinvolgendo la scuola, si possono senz’altro porre le premesse giuste per trovare soluzioni più efficaci rispetto al passato

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Scuola, preparare al mondo digitale

Recenti classifiche sull’alfabetizzazione digitale vedono l’Italia agli ultimi posti. Coinvolgendo la scuola, si possono senz’altro porre le premesse giuste per trovare soluzioni più efficaci rispetto al passato

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Scuola, preparare al mondo digitale

Recenti classifiche sull’alfabetizzazione digitale vedono l’Italia agli ultimi posti. Coinvolgendo la scuola, si possono senz’altro porre le premesse giuste per trovare soluzioni più efficaci rispetto al passato

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Recenti classifiche sull’alfabetizzazione digitale vedono l’Italia agli ultimi posti: nel Digital Economy and Society Index, elaborato dalla Commissione europea nel 2022, il nostro Paese si posizionava al 18esimo posto della classifica degli Stati membri Ue. La tendenza, guardando agli anni successivi, non sembra migliorativa. Infatti nel report 2023 dell’Istat sul “Decennio digitale 2030”, l’Italia è risultata 23esima per conoscenze informatiche di base. La rete di esperti “Techrobot” riporta inoltre che nel 2023 il nostro Paese era al quarto posto tra quelli Ocse per maggiore rischio di criminalità informatica. Purtroppo però c’è scarsa consapevolezza sul tema. Si tratta di dati che inevitabilmente spingono alla ricerca di strategie volte al miglioramento. Tra i compiti principali delle istituzioni, una forte responsabilità spetta alla scuola e alla famiglia: un uso consapevole dei nuovi strumenti digitali dovrebbe infatti essere al centro delle politiche educative. Si potrebbero così arginare i rischi di un’eccessiva esposizione agli schermi in età precoce e a tutto ciò che ne consegue in termini di dipendenze e percezione della realtà.

Un progetto interessante che parte da tale consapevolezza è quello ideato da Luigi Macrì, dirigente scolastico in pensione che sta costruendo una rete nazionale di scuole sul tema “Tecnologie, genitori e minori”. Rivolgendosi agli Istituti comprensivi, la rete sta crescendo: l’obiettivo è sia quello di alimentare un dibattito sul tema sia di proporre azioni positive. Gli strumenti di cui il progetto dispone sono già interessanti: Macrì ha fondato infatti l’associazione “Focus On”, che si pone l’obiettivo di fungere da fucina di idee anche attraverso la pubblicazione di una rivista trimestrale (“Icted Magazine”) che dà voce agli esperti sul tema. C’è la consapevolezza di trovarsi di fronte a un settore in cui ideare risposte a più livelli: oltre che sul compito educativo di una scuola capace di coinvolgere i genitori, la pubblicazione si focalizza anche sul ruolo del legislatore.

Particolarmente al centro del dibattito di questi ultimi tempi è il ruolo delle istituzioni rispetto all’intelligenza artificiale. Gli Stati membri dell’Unione Europea sono infatti tenuti ad applicare il Regolamento europeo 2024/1689, noto come “AI Act”. Si ricorderà come non siano mancate le rimostranze in tale ambito da parte delle big tech americane e non solo, orientate al profitto più che ai diritti delle persone. 

Vero è che le ricadute positive dell’innovazione digitale, AI compresa, sono numerose e in tutti gli ambiti. A patto però che se ne padroneggi il linguaggio, iniziando già in età precoce. In realtà, non sono mancate le occasioni in cui ci si è trovati impreparati, per esempio durante la pandemia, quando molti genitori non disponevano nemmeno di un pc per la didattica a distanza dei propri figli. Se a ciò si aggiunge una disamina dei numerosi dati disponibili, emerge come nell’ambito dell’utilizzo delle tecnologie digitali vi sia un divario generazionale; soltanto il 28% della popolazione fra i 65 e i 74 anni possiede competenze digitali di base, contro il 70% della fascia che va dai 16 ai 35 anni (fonte: Eurostat 2023). Coinvolgendo la scuola, si possono senz’altro porre le premesse giuste per trovare soluzioni più efficaci rispetto al passato.

di Massimiliano Nespola

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