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Italia prima in Europa grazie al trionfo di Skyward all’Euroc 2022

A ottobre il team Skyward del Politecnico di Milano ha vinto nella competizione europea per la creazione di razzi sonda sperimentali. Un’ulteriore testimonianza dell’enorme capacità dei nostri ragazzi, un’indicazione chiara per l’istruzione del futuro
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Italia prima in Europa grazie al trionfo di Skyward all’Euroc 2022

A ottobre il team Skyward del Politecnico di Milano ha vinto nella competizione europea per la creazione di razzi sonda sperimentali. Un’ulteriore testimonianza dell’enorme capacità dei nostri ragazzi, un’indicazione chiara per l’istruzione del futuro
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Italia prima in Europa grazie al trionfo di Skyward all’Euroc 2022

A ottobre il team Skyward del Politecnico di Milano ha vinto nella competizione europea per la creazione di razzi sonda sperimentali. Un’ulteriore testimonianza dell’enorme capacità dei nostri ragazzi, un’indicazione chiara per l’istruzione del futuro
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A ottobre il team Skyward del Politecnico di Milano ha vinto nella competizione europea per la creazione di razzi sonda sperimentali. Un’ulteriore testimonianza dell’enorme capacità dei nostri ragazzi, un’indicazione chiara per l’istruzione del futuro
Nel novero delle giovani eccellenze italiane entra di diritto il team Skyward Experimental Rocketry del Politecnico di Milano che si è aggiudicato il primo premio all’“European Rocketry Challenge – EuRoC 2022”. A Pont de Sor (Portogallo) team provenienti da tutta Europa si sono sfidati dall’11 al 18 ottobre nella creazione di razzi-sonda sperimentali da lanciare quanto più possibile vicino a un’altezza di 3 km, senza superarla. Sentendo parlare la presidente Virginia Porro, il capo Dipartimento di logistica e media Nikita Litovchenko e il project manager Nicolò Donghi si viene pervasi da quel senso di profonda soddisfazione che trasmette chi ha raggiunto un prestigioso traguardo dopo mesi di studio, lavoro e dedizione. A livello industriale un razzo-sonda viene lanciato per studiare cosa succede all’oggetto trasportato (detto “carico pagante” o payload) quando viene sottoposto a determinate condizioni di pressione, vibrazione e accelerazione. Se ne possono ricavare informazioni significative per diversi settori, a partire da quello medico. A livello studentesco l’obiettivo è invece passare dalla teoria alla pratica: lavorare intensamente per un anno, insieme ad altri 100 studenti e studentesse, dalla progettazione alla produzione di un razzo-sonda sperimentale di circa 3 metri che raggiunge la velocità del suono o ci va molto vicino. In sostanza, da 0 a 1.300 km/h in 5 secondi. Diverse aziende sostengono il progetto, che innesca un circolo virtuoso: «Abbiamo montato un payload realizzato dai ragazzi di un liceo scientifico di Mondovì, nel cuneese. Spesso alle scuole superiori ci si limita agli esercizi del libro. Così, invece, i ragazzi possono progettare il proprio piccolo esperimento e lavorare su dati prodotti da loro» spiega entusiasta Nicolò Donghi. Gli studenti di Skyward hanno optato per un “carico pagante” lavorato sull’elettronica perché hanno ‘fiutato’ un potenziale sviluppo su questi aspetti. Le carenze di materie prime in ambito tecnologico sono note da mesi, testare nuovi materiali con un’accelerazione gravitazionale fino a 8 volte superiore a quella terrestre è quindi fondamentale per l’economia del prossimo futuro. Il trionfo ottenuto in terra portoghese è anche frutto delle tante difficoltà incontrate. «Nel percorso di Skyward ci sono stati tanti insuccessi, tanti problemi da affrontare» ammette Virginia Porro. «Preparandoci alla competizione avevamo tante strade da poter scegliere e non potevamo sbagliare. Ci serviva una bussola e da qui nasce il nome del razzo di quest’anno: Pyxis». Una delle possibili traduzioni del termine latino è proprio “bussola”. «Ci siamo posti l’obbiettivo di realizzare un razzo per competizione ogni anno, che viene anticipato dalla prova di un altro di dimensioni ridotte che lanciamo a Roccaraso» spiega Nikita Litovchenko. Poi arriva il giorno della competizione e del lancio: «Ogni volta che il razzo sta per partire siamo molto tesi e al contempo emozionati. Dopo possiamo soltanto piangere o ridere». Ma ridere, a certi livelli, non accade mai per caso. Clicca qui se vuoi sentire la testimonianza dei protagonisti! Di Giovanni Palmisano

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