I nuovi strumenti contro la violenza di genere
Da inizio anno 104 donne sono state uccise in Italia, 88 dai loro familiari. Ora è stata istituita una Commissione bicamerale d’inchiesta sulla violenza di genere ma si può fare ancora tanto, come il dispositivo con sistema di allarme che attiva la centrale operativa dei Carabinieri. Muoversi per tempo può significare salvare una vita
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I nuovi strumenti contro la violenza di genere
Da inizio anno 104 donne sono state uccise in Italia, 88 dai loro familiari. Ora è stata istituita una Commissione bicamerale d’inchiesta sulla violenza di genere ma si può fare ancora tanto, come il dispositivo con sistema di allarme che attiva la centrale operativa dei Carabinieri. Muoversi per tempo può significare salvare una vita
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I nuovi strumenti contro la violenza di genere
Da inizio anno 104 donne sono state uccise in Italia, 88 dai loro familiari. Ora è stata istituita una Commissione bicamerale d’inchiesta sulla violenza di genere ma si può fare ancora tanto, come il dispositivo con sistema di allarme che attiva la centrale operativa dei Carabinieri. Muoversi per tempo può significare salvare una vita
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Da inizio anno 104 donne sono state uccise in Italia, 88 dai loro familiari. Ora è stata istituita una Commissione bicamerale d’inchiesta sulla violenza di genere ma si può fare ancora tanto, come il dispositivo con sistema di allarme che attiva la centrale operativa dei Carabinieri. Muoversi per tempo può significare salvare una vita
104. È il numero delle donne uccise in Italia dall’inizio dell’anno, 88 morte per mano dei loro familiari. Anche una sola sarebbe una di troppo e grandi passi avanti sono stati fatti sul fronte normativo con l’istituzione del Codice Rosso. Ora è stata istituita anche una Commissione bicamerale d’inchiesta sulla violenza di genere.
Tanto ancora però si può fare: a Milano per esempio viene inaugurato un dispositivo con sistema di allarme che attiva la centrale operativa dei Carabinieri. Verrà fornito a chi ha già subìto maltrattamenti. Importante è che aumenti la percezione di sicurezza, perché chi uccide spesso prima ha già compiuto altri atti di violenza. E soprattutto perché una maggiore percezione di sicurezza significa un maggior numero di denunce e di denunce tempestive.
Muoversi per tempo può salvare delle vite e in questo senso anche un più largo utilizzo del braccialetto elettronico per chi è destinatario di divieti di avvicinamento può essere utile. Come potenziare la rete dei centri antiviolenza, perché quello che è essenziale è che chi arriva a denunciare non si senta solo, non sostenuto. Tutelare chi ha avuto il coraggio di denunciare significa evitare che torni sui suoi passi. Rischiando un esito tragico. Dal punto di vista culturale tantissimo è cambiato ed è innegabile. Ma esistono ancora realtà – e non bisogna andare molto a scavare per trovarle – dove quel cambio di mentalità non c’è stato. Agire, senza retorica né proclami. Di questo c’è bisogno. Ogni passo avanti può significare una vita salvata.
Di Annalisa Grandi
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