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Taxi gratis in discoteca

Taxi gratis all’uscita delle discoteche

Via libera al progetto del Mit: taxi gratis all’uscita delle discoteche per chi beve troppo. L’opinione pubblica si spacca in due
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Taxi gratis all’uscita delle discoteche

Via libera al progetto del Mit: taxi gratis all’uscita delle discoteche per chi beve troppo. L’opinione pubblica si spacca in due
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Taxi gratis all’uscita delle discoteche

Via libera al progetto del Mit: taxi gratis all’uscita delle discoteche per chi beve troppo. L’opinione pubblica si spacca in due
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Via libera al progetto del Mit: taxi gratis all’uscita delle discoteche per chi beve troppo. L’opinione pubblica si spacca in due
“Taxi e navette gratuite a fine serata per chi ha bevuto troppo: un’iniziativa concreta, finalizzata a prevenire rischi e tragedie sulle strade”, scrive il Ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini. Il progetto sperimentale, che durerà da agosto fino a metà settembre, coinvolgerà sei discoteche dislocate in tutta Italia: Mascara All Music (Mantova), Il Muretto- Jesolo Lido (Venezia), Praja – Gallipoli (Lecce), Baia Imperiale – Gabicce Mare (Pesaro -Urbino), Naki (Pavia) e La Capannina – Castiglione della Pescaia (Grosseto). Dunque, chi andrà a ballare e avrà alzato il gomito – dopo essersi sottoposto all’alcol test all’uscita delle discoteche (sopra citate) – potrà tornare a casa con un taxi pagato, per sé e per le persone che avrebbe trasportato in macchina. L’idea è nata dal ministro Salvini, da sempre in prima linea sul fronte della sicurezza stradale. Di recente Salvini ha anche annunciato un ddl a “tolleranza zero”, per mettere in atto misure più ferree: ritiro della patente per chi viene fermato dopo aver assunto droghe, per chi è sorpreso alla guida col cellulare o per chi semplicemente metta in atto comportamenti rischiosi. Davanti al progetto sperimentale di taxi e navette gratuite l’opinione pubblica sembra essersi spaccata, tra chi ritiene sbagliato che i soldi pubblici vengano utilizzati per i giovani che decidono di divertirsi il sabato sera, senza dunque responsabilizzarli, e chi invece ritiene sia un’iniziativa utile alla collettività. Di Claudia Burgio

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