Un popolo di navigatori a scrocco
L’indagine Ipsos lo conferma: siamo un popolo di scrocconi di partite di calcio, film e serie tv. Ma qualcosa sta cambiando
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L’indagine Ipsos lo conferma: siamo un popolo di scrocconi di partite di calcio, film e serie tv. Ma qualcosa sta cambiando
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L’indagine Ipsos lo conferma: siamo un popolo di scrocconi di partite di calcio, film e serie tv. Ma qualcosa sta cambiando
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L’indagine Ipsos lo conferma: siamo un popolo di scrocconi di partite di calcio, film e serie tv. Ma qualcosa sta cambiando
Sotto sotto lo abbiamo sempre sospettato. Ma vederselo spiattellato così, nero su bianco, fa ancora più effetto: siamo un popolo di consumatori a ufo di partite di calcio, scrocconi di film di ogni tipo, “mangia serie tv” a tradimento. Tutto, insomma, basta che sia gratis.
Lo dicono i numeri dell’indagine condotta da Ipsos per conto della Federazione per la tutela delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali: nel 2022 si sono registrati 345 milioni di atti di pirateria, 30 milioni in più (pari a un +9%) rispetto all’anno precedente.
I professionisti della visione a sbafo amano soprattutto gli eventi sportivi dal vivo (+26%), ma non disdegnano i programmi televisivi in genere (+20%) e le serie tv o fiction (+15%). Sono soprattutto under 35 (il 39%), più uomini che donne, con un livello di istruzione elevato e un lavoro. Quasi la metà dei ragazzini fra i 10 e i 14 anni ha compiuto almeno un atto di pirateria audiovisiva, fra i pochi dati in calo (-4%) rispetto all’anno precedente. Gli adulti, invece, violano le leggi sapendo di farlo: quattro pirati su cinque sono consapevoli di commettere un reato.
A parziale conforto delle manovre anti-scrocco, il fatto che l’oscuramento dei siti – principale strumento di lotta alla pirateria – sembrerebbe avere una qualche efficacia: il 40% dei pirati adulti è incappato almeno una volta in un indirizzo web bloccato e la metà di loro ha dovuto rivolgersi a contenuti legali. Almeno fino al prossimo tentativo.
di Valentino Maimone
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