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Vanoni, voce libera di un’Italia che sapeva sognare

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Nessuno potrà mai sapere fino in fondo cosa si agitasse in quella personalità così complessa e sfaccettata. Con Ornella Vanoni se ne va un altro pezzo di quell’Italia che sapeva sognare

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Vanoni, voce libera di un’Italia che sapeva sognare

Nessuno potrà mai sapere fino in fondo cosa si agitasse in quella personalità così complessa e sfaccettata. Con Ornella Vanoni se ne va un altro pezzo di quell’Italia che sapeva sognare

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Vanoni, voce libera di un’Italia che sapeva sognare

Nessuno potrà mai sapere fino in fondo cosa si agitasse in quella personalità così complessa e sfaccettata. Con Ornella Vanoni se ne va un altro pezzo di quell’Italia che sapeva sognare

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Diciamo la verità, pensavamo fosse immortale.
Una vita così lunga, così inimitabile, così da vero manifesto di un’altra epoca e tutto sommato di altre libertà, da non poter pensare che Ornella Vanoni alla fine ci avrebbe lasciati sul serio.

Nessuno potrà mai sapere fino in fondo cosa si agitasse in quella personalità così complessa e sfaccettata, magari nascosto dietro diversi strati di finto cinismo, ironia straripante e sincera, uno sguardo fanciullo fino in tardissima età.

Come sempre capita ai grandi personaggi che ci hanno accompagnato per decenni e lo hanno fatto celandosi almeno in parte dietro le stimmate del “personaggio“, anche nel caso della Vanoni non siamo mai stati sicuri fino in fondo dove arrivasse il puro istinto e dove cominciasse un po’ di divertita recita.
Anche più di un po’, secondo noi, ed è arte anche quella.

Sulle qualità canore c’è poco da dire e nulla che non sia stato già narrato nei dettagli. Ci limiteremo a ricordare le qualità stupefacenti donate da madre natura, però affinate con un rigore e un amore quasi maniacale per il proprio lavoro.

Nell’ultima occasione in cui avemmo la straordinaria opportunità di intervistarla, mostrò tutto il suo stupore per quella che definì la scarsa resistenza di tanti giovani artisti al susseguirsi delle date e degli impegni. “Noi cantavamo sempre, ogni giorno, nelle occasioni e nei luoghi più diversi e non ci fermavamo mai. Forse eravamo stati bene addestrati a un lavoro meraviglioso, ma molto difficile e usurante“.

Con Ornella Vanoni, a pochi giorni di distanza dall’addio alle leggendarie gemelle Kessler, se ne va un altro pezzo molto importante e irripetibile di quel mondo e di quell’Italia che ci hanno raccontato i nostri genitori. Quando contravvenire alle regole non scritte della società ed essere “rivoluzionari” – anche nel mondo dello spettacolo – significava esserlo per davvero e se ne pagavano le conseguenze in termini di pubblico e di guadagni.
Gli artisti come Ornella Vanoni non hanno mai arretrato di un passo, hanno fatto la loro vita e la loro carriera con una coerenza che sessant’anni dopo sembra incredibile, abituati ai modesti soffi di vento che oggi sono sufficienti a portar via il successo.

È stata una bella vita la sua, vogliamo proprio pensarlo, ma volgendoci indietro non abbiamo reali dubbi.

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