
Voler restare tappati in casa propria
Gli effetti della pandemia sui giovani e non solo: si è passati dagli anni della cosiddetta Fomo (Fear of missing out), il timore di restare esclusi da eventi apparentemente imperdibili, alla Hogo (Hassle of going out), la tendenza a evitare di uscire.
Voler restare tappati in casa propria
Gli effetti della pandemia sui giovani e non solo: si è passati dagli anni della cosiddetta Fomo (Fear of missing out), il timore di restare esclusi da eventi apparentemente imperdibili, alla Hogo (Hassle of going out), la tendenza a evitare di uscire.
Voler restare tappati in casa propria
Gli effetti della pandemia sui giovani e non solo: si è passati dagli anni della cosiddetta Fomo (Fear of missing out), il timore di restare esclusi da eventi apparentemente imperdibili, alla Hogo (Hassle of going out), la tendenza a evitare di uscire.
Gli effetti della pandemia sui giovani e non solo: si è passati dagli anni della cosiddetta Fomo (Fear of missing out), il timore di restare esclusi da eventi apparentemente imperdibili, alla Hogo (Hassle of going out), la tendenza a evitare di uscire.
Erano gli anni della Fomo (Fear of missing out), ovvero il timore di restare esclusi da eventi apparentemente imperdibili. Poi è arrivato il Covid e adesso che si viaggia verso le riaperture facciamo i conti con la Hogo (Hassle of going out), in sostanza una tendenza a evitare di uscire. Praticamente l’opposto.
Da un lato ora possiamo tornare a una vita quasi normale, dall’altra c’è una fetta di popolazione che non ci pensa proprio a riprendere a uscire come prima. Gli esperti spiegano che si tratta di un fenomeno che ha a che fare con la paura, non tanto della vita sociale quanto del ritrovarsi in nuove tarantelle di aperture e chiusure: in sostanza, piuttosto che vedere saltare all’ultimo i propri programmi, si va sul sicuro.
E che c’è di più rassicurante di sostituire una cena fuori con una in casa, un’uscita serale con una serie tv sul divano? Sicuramente la primavera potrà dare una qualche spinta ai più restii, ma è plausibile che gli effetti di questi due anni continueranno ancora a lungo a incidere sul nostro modo di comportarci.
È andata insomma scemando quella pressione sociale a uscire, a divertirsi e magari a postare tutto quanto sui social. A sorpresa questo vale anche per tanti giovani. Certo è che in questi due anni i rapporti sociali si sono ridotti, rimanendo invece necessari per chiunque, a prescindere dall’età. Del resto per lunghi mesi siamo stati costretti a riscoprire le quattro mura domestiche e forse riuscire adesso a trovare un nuovo equilibrio può essere tutt’altro che negativo.
di Annalisa Grandi
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