Il legislatore non ha alibi, ma solo colpe nel continuare a sfuggire alla regolazione del fine vita, ovvero della morte quando la sopravvivenza è sofferenza senza prospettive
Il legislatore non ha alibi, ma solo colpe nel continuare a sfuggire alla regolazione del fine vita, ovvero della morte quando la sopravvivenza è sofferenza senza prospettive.
Il commento del direttore Davide Giacalone
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