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Maxim, che recupera cadaveri: “Ci sono posti peggiori di Bucha”

Maxim Sokolosvkiy, tecnico informatico, che fino a due mesi fa  aveva visto solo il corpo del padre, stroncato da un malore. Da quando è scoppiato il conflitto è tra i volontari che recuperano i cadaveri: corpi seviziati, legati, ammassati a centinaia uno sopra l’altro, donne violentate e poi uccise. Qui ci racconta la sua comprensibile voglia di fare giustizia dopo aver visto tanto dolore tutto assieme. Nei primi giorni della guerra è riuscito anche a sposarsi, in tuta da ginnastica, senza la presenza di alcun famigliare. Ma qui, in un inferno chiamato Ucraina, nulla più è normale. Il racconto di un ragazzo di 24 anni che fino a ieri lavorava al computer. Intervista a cura di Ilaria Cuzzolin
Maxim Sokolosvkiy, tecnico informatico, che fino a due mesi fa  aveva visto solo il corpo del padre, stroncato da un malore. Da quando è scoppiato il conflitto è tra i volontari che recuperano i cadaveri: corpi seviziati, legati, ammassati a centinaia uno sopra l’altro, donne violentate e poi uccise. Qui ci racconta la sua comprensibile voglia di fare giustizia dopo aver visto tanto dolore tutto assieme. Nei primi giorni della guerra è riuscito anche a sposarsi, in tuta da ginnastica, senza la presenza di alcun famigliare. Ma qui, in un inferno chiamato Ucraina, nulla più è normale. Il racconto di un ragazzo di 24 anni che fino a ieri lavorava al computer. Intervista a cura di Ilaria Cuzzolin

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